Federica Pellegrini torna ad attaccare Jannik Sinner

Federica Pellegrini è tornata ad attaccare Jannik Sinner criticando il trattamento diverso del suo caso doping rispetto ad altri.

Federica Pellegrini in un’intervista a Repubblica ne ha avute per tutti, da Thomas Ceccon (“Non vale niente”) all’ex Filippo Magnini (“Parliamo d’altro”) agli insulti social per “Ballando con le stelle” (“L’Italia è ancora un paese patriarcale”). Ma soprattutto, la “Divina” è tornata ad attaccare Jannik Sinner sul caso Clostebol. Ecco le sue parole.

“Perché non è stato sospeso subito? Viene difeso da tutti, a prescindere. Ma la sua vicenda è stata trattata diversamente rispetto al 99% dei casi. Perché il caso Sinner deve essere diverso? Questa è la mia domanda”.

“È vero che se il mio fisioterapista beve una birra e investe qualcuno non è colpa mia, ma diventa una mia responsabilità se il fisio usa una crema su di me e poi io risulto positivo. La squalifica è ovvia e giusta ma è arrivata appunto solo dopo il ricorso dell’Agenzia: perché il caso Sinner deve essere diverso?”

“Una sospensione immediata non c’è stata. Non dico che ci dovesse essere, ma di fatto è stato trattato come un caso diverso dal 99% degli altri atleti che hanno pagato una negligenza per doping”.

“Ogni giorno dobbiamo fornire un’ora di slot di reperibilità. anche quando siamo in vacanza, per consentire all’antidoping di venirci a trovare ovunque siamo. Io avevo una sveglia che suonava alle 10 di sera con scritto location form, per ricordarmi che dovevo aggiornare l’indirizzo a cui mi trovavo”.

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