Le parole di Giorgio Armani
Il giorno dopo la morte di Lea Pericoli sul Corriere della Sera tra i tantissimi necrologi a lei dedicati è spuntato anche quello di Giorgio Armani.
“Se penso alla vera eleganza di chi fa sport, è sempre Lea a venirmi in mente: per la classe che aveva dentro e fuori dal campo, e soprattutto per l’educazione e la grazia dei suoi modi. Ci siamo incontrati molte volte e ammirati da lontano, accomunati dagli stessi valori. La sua perdita mi rattrista molto”, si legge.
Nata a Milano il 22 marzo 1935, Lea Pericoli ha trascorso l’infanzia ad Addis Abeba, dove il padre Filippo si trasferisce dopo la guerra d’Etioia e poi, dopo la seconda guerra mondiale, c’è un ulteriore spostamento ad Asmara. Lea poi studia a Nairobi, in Kenya, fino a quando, a 17 anni, torna in Italia.
La sua carriera è stata infinita: è durata fino a oltre 40 anni, e per 14, dal 1959 al 1976, è stata numero uno d’Italia. Ha vinto la bellezza di 27 titoli nazionali, 10 in singolate, 11 in doppio e 6 in doppio misto. Ha vinto 13 tornei, delle quali le più importanti nella Coppa Porro Lambertenghia Lesa nel 1960 e nel 1962, a Palermo nel 1962 e a Montecarlo nel 1963.
Agli Internazionali d’Italia, in coppia con Silvana Lazzarino, è arrivata in finale dal 1962 al 1965 e nel 1967, mentre nel singolare come miglior risultato ha raggiunto la semfinale nel 1967. Nei tornei dei Grande Slam invece è approdata quattro volte negli ottavi al Roland Garros (1955, 1960, 1964 e 1971) e tre volte sull’erba di Wimbledon (1965, 1967 e 1970).