Le parole di Goran Ivanisevic
L’allenatore di Novak Djokovic – Goran Ivanisevic – è tornato sulla vittoria alle ATP Finals del suo allievo, traendo un bilancio della stagione appena conclusa.
Il coach del tennista serbo ha esordito così in conferenza stampa: “Per tutto quanto accaduto quest’anno è stato davvero complicato. La vittoria a Wimbledon è stata molto speciale, ma anche questa non è da meno. Finire la stagione in questo modo, vincendo un torneo di questo calibro sette anni dopo l’ultima volta è incredibile. Se qualcuno guarda indietro e vede quanto è successo, penso sia normale dire che Novak meritasse questo titolo. Non è stato facile essere parte del suo team, ma ha pagato”.
“Quando giochi a tennis devi sempre gestire la pressione. Davvero complicata è stata l’attesa: non puoi stilare un calendario, perché prima ti consentono di giocare, poi vengono aggiunte restrizioni e non è più possibile. È complicato perché l’unica cosa che si vuole in questi casi è giocare, ma non sai quando né dove potrai farlo. Novak sarebbe quasi potuto essere il numero 1 del mondo con i 2000 punti di Wimbledon, figuriamoci con i quasi 8000 che non ha potuto difendere” ha sottolineato Ivanisevic.
Quindi ha lodato la fame del tennista serbo, ragione del suo successo: “Si allena anche più duramente di quando aveva 22 anni. Questo è il motivo per cui è ancora così forte e la ragione per cui sarà ancora migliore. Ha voglia di allenarsi e di migliorare, si prende cura del proprio corpo. Ai miei tempi ci si fermava a 30, 31 anni: eri già considerato vecchio. Però guardate lui, Roger fino ad un paio di anni fa, lo stesso Rafa. Si parla delle nuove generazioni ed è bellissimo, quest’anno abbiamo anche il più giovane n°1 della storia. Però guardate Nole: ha ancora fame, vince ancora tanti tornei e gioca un tennis incredibile. Già adesso pensa alla preparazione della prossima stagione. Fino a quando manterrà questo stato mentale, rimarrà competitivo ai massimi livelli, favorito per la vittoria di Slam e dei più grandi tornei”.
Infine il coach del campione di Belgrado ha voluto sottolineare l’arma in più di Djokovic: “Il servizio di Djokovic è stato sottovalutato per tutta la sua carriera. Già cinque o dieci anni fa c’erano molte partite in cui si affidava al servizio nei momenti di difficoltà. Ora però è ancora meglio, lui vuole sempre migliorarlo. Questa settimana poi ha fatto registrare percentuali incredibili, oltre che una precisione chirurgica. Tutte le volte di cui ne ha avuto bisogno è sempre uscito dal pericolo grazie ad un’ottima prima di servizio. Anche la seconda è eccezionale. Se ne parla poco, ma lui ha uno dei migliori servizi in circolazione”.