“La Coppa Davis a Cagliari è un evento irripetibile. E’ stata una fortuna fare questa partita in Sardegna, perché se l’avessimo giocata a Torino, come pensavamo inizialmente, l’avremmo disputata a porte chiuse”. Lo ha dichiarato il presidente della Federazione italiana tennis Angelo Binaghi che questa mattina nel presentare la sfida tra Italia e Corea del Sud, in programma il 6 e 7 marzo, ha parlato anche dei problemi derivanti dall’emergenza Coronavirus. “Proprio stamattina siamo stati contattati dalla federazione coreana per avere rassicurazioni sulle possibilita’ di far arrivare qui atleti e staff. Non ci sarà nessun problema, anche perché si parla di professionisti che sono di nazionalità coreana ma trascorrono la maggior parte del tempo fuori dal loro Paese”.
Sullo sfondo resta la preoccupazione di un precipitare della situazione e la paura di provvedimenti dell’ultima ora, anche se il numero uno della FIT esorcizza: “Non abbiamo motivo di temere le porte chiuse. Certo, non faremo il tutto esaurito anche a causa di questa psicosi. Vogliamo fare questo incontro a tutti i costi e siamo in contatto con la Federazione Internazionale per discutere di alcune norme, come alberghi separati, locali a uso esclusivo, un medico sempre a disposizione. Sono misure che hanno più un effetto psicologico che pratico, così che l’incontro si svolga nel migliore dei modi”.