Paolo Bertolucci paragona l’approccio alle partite di Sinner a quello di un campionissimo come Rafa Nadal.
Nell’ambiente del tennis italiano è sempre più Jannik Sinner-mania. Il cammino dell’atleta altoatesino all’ATP di Miami continua a fare rumore e anche uno dei maggiori talenti della storia della racchetta azzurra, Paolo Bertolucci, si sbilancia in paragoni importanti.
Intervistato da ‘Il Messaggero’, il vincitore della Coppa Davis 1976 afferma: “Vorrei pronunciare un nome pericoloso ma voglio spiegare perché. Jannik è un po’ Juan Carlos Ferrero, un po’ David Ferrer, un po’ Murray. Ma soprattutto ha un approccio che è quello di Nadal, vince con la sua testa. Secondo me non è un caso che Rafa lo abbia scelto per allenarsi con lui a inizio stagione”.
Per Bertolucci, in ogni caso, Sinner deve ancora crescere in alcuni aspetti del gioco: “Secondo me, c’è un colpo che Jannik deve migliorare prima del gioco a volo: la risposta. Con i fondamentali che si ritrova può trovarne una più fulminante di quella di oggi. A rete ci andrà sempre più, vedrete. Un po’ alla volta. Non sarà mai un giocatore ‘di rete’ ma seguirà gli attacchi con più frequenza. Perché l’importante è andare avanti magari tre-quattro volte a set ma poi prendersi il punto. Se no, non serve”.
L’andamento nel Masters 1000 in Florida non sorprende l’ex campione azzurro: “Sinner oggi ci sta facendo vedere un progresso pazzesco. Non so dove potra arrivare. Ma d’altro canto stiamo parlando sempre di un ragazzo di 19 anni. Se perde, pazienza. E’ anche giusto che perda. Lo dico per zittire tutti quelli già pronti a farsi prendere dalla disillusione con la stessa rapidità con cui si sono entusiasmati”.