Il primo coach di Sinner, Heribert Mayr: “E’ più cattivo, più determinato. Ero scettico dopo l’addio a Piatti ma ha avuto ragione lui”
Il primissimo allenatore di Jannik Sinner, Heribert Mayr, in un’intervista al Corriere del Veneto ha parlato della crescita del tennista altoatesino cresciuto sia tecnicamente che nell’atteggiamento: “Oggi tecnicamente varia molto, è migliorato nelle discese a rete, fa le palle corte, serve meglio grazie alla postura del corpo rivista con Vagnozzi. Da ragazzino con me a rete ci andava, lui è un attaccante nato, poi ai massimi livelli non è facile replicare ciò che uno fa da piccolo. Ma lui è uno che da fondo spinge e si apre il campo, è naturale per lui poter pensare di chiudere lo scambio anche con il colpo al volo”.
Anche a livello mentale Sinner è diverso da prima: “Jannik adesso è più cattivo, più determinato. L’artefice credo sia il nuovo supercoach australiano Darren Cahill. Non so cosa gli ha detto, ma da Wimbledon è un Sinner diverso. Anche se è rimasto molto di lui ragazzino; l’educazione, il rispetto, la semplicità, quello non è cambiato. Non se la tira, ecco. Sull’addio di Piatti ero scettico, pensavo che Jannik avrebbe dovuto aspettare un altro po’, ma ha avuto ragione lui”.