Le parole di Gipo Arbino
Gipo Arbino ha parlato a Tennis Talk della fine della collaborazione con Lorenzo Sonego: “E’ stata una favola senza il finale che speravo. E’ stata una decisione solo sua, che non ho potuto far altro che accettare per il suo bene”.
Si è parlato in particolare del suo rovescio: “Lo tirava a braccia distese, come fanno tanti, ad esempio De Minaur o Khachanov. Ma lui ha aggiunto una cosa sua, andava con il braccio sinistro sopra il destro. Nella pronazione, con lo spazio bloccato dal braccio sinistro, scendeva direttamente verso il basso, non c’era l’azione ulteriore di ovalizzazione che dà la velocità”.
“L’abbiamo confrontato con i rovesci di Sinner, Zverev, che piegano moltissimo il braccio sinistro, e Djokovic che lo fa un po’ meno. E abbiamo lavorato sulla flessione del braccio sinistro. Ho visto a Monte Carlo che ha capito il concetto dell’azione velocizzata dietro, e per me è importante per il futuro”.
“Da giovane non credevo in me perché non avevo intorno persone che mi fascevano capire che avrei potuto fare. Secondo me questo è importante per un allenatore, riuscire a trasferire lo stimolo, il credo, per potercela fare – ha concluso -. In questi 18 anni con Lorenzo anche io sono migliorato tantissimo come allenatore. Sono contentissimo di quello che ho fatto. Ho portato un ragazzo che non era un predestinato al numero 21 del mondo. Ora sono pronto ad andare avanti per sfruttare l’esperienza accumulata per qualcun altro”.