Si avvicina il tanto atteso momento della finale di Miami, e Sinner parla del suo avversario anticipando che non si farà condizionare dal loro rapporto di amicizia.
Amici. Anzi, almeno per oggi,”quasi” amici, parafrasando il titolo di un film di successo. Nel pieno della marcia di avvicinamento alla finale di Miami – il match inizierà alle 19 ora italiana – il tennista italiano ha rilasciato delle dichiarazioni, riprese da La Gazzetta dello Sport.
“Hubert è una bravissima persona, forse il migliore amico che ho nel circuito – ammette Sinner – qualche volta ci alleniamo insieme, anche in spogliatoio ogni tanto parliamo. Certo, in finale non ci sarà spazio per l’amicizia. In questo sport c’è solo un vincitore”, ha tenuto a precisare Sinner, il quale poi ha parlato anche dell’emozione per la sua prima finale in un Masters 1000.
“Ogni anno che passa sono un giocatore diverso, e fra un anno sarò ancora un altro giocatore, spero, perché non vorrei fermarmi qui come livello. Però non mi metto fretta, la strada è lunghissima. Non vuol dire nulla il fatto di fare una finale qui. Certo, in tutti i tornei che gioco penso di poter andare lontano, ma a volte va bene, a volte meno”.
Sullo scomodo paragone che qualcuno ha iniziato a fare con Federer, Djokovic e Nadal, ex teenager terribili, Sinner ha detto: ” Bello. Però ho 19 anni e questa finale non significa niente, c’è un lungo processo per arrivare a quello che hanno fatto quei tre”.