L’analisi di Adriano Panatta
Dopo Nicola Pietrangeli, anche Adriano Panatta ha voluto celebrare l’impresa storica compiuta da Jannik Sinner, ovvero diventare il primo tennista italiano numero uno al mondo. “Tirare forte sulle righe, a tennis si vince così. Jannik lo sa fare meglio di tutti in questo momento ed è per questo che è diventato numero uno. E’ il più forte e il fatto che il sorpasso su Nole sia avvenuto a causa del ritiro del serbo non toglie nulla al suo straordinario percorso compiuto in questi mesi pochi mesi dove ha vinto ben 33 partite su 35 disputate” ha esordito la leggenda del tennis azzurro ai microfoni del “Corriere della Sera”.
“Sinner giocava già da tempo da numero uno ed è arrivato all’appuntamento con il sorpasso pienamente consapevole della sua forza. Non c’è casualità o predestinazione in questa sua nuova conquista, ma lavoro, attenzione, preparazione e spirito di sacrificio. Il bel team che lo segue gli ha dato una mano. Condurre un tennista sulla vetta del nostro sport, però, non è mai un punto d’arrivo. Piuttosto un nuovo inizio che presenterà nuove difficoltà, nuove sfide e nuovi sacrifici” ha proseguito il nativo di Roma.
“Dal numero uno del mondo ci si aspetta la vittoria e a Sinner la gente la chiederà già da questo Roland Garros. Dovrà cercare di rimanere in vetta il più a lungo possibile. Aumenteranno i guadagni, certo, ma anche le responsabilità. Per lui sarà fondamentale diventare numero uno anche a livello mentale” ha aggiunto il classe 1950.
“Djokovic a parte, gli avversari che maggiormente lo potranno impensierire sul lungo termine sono Alcaraz e forse Zverev. Poi ci saranno quelli di giornata e a breve si presenterano quelli del futuro. Al momento non vedo chi possa batterlo. Se ho imparato a conoscerlo, aver raggiunto la vetta è una nuova sfida che Sinner ha tutta l’intenzione di vincere” ha concluso Adriano Panatta.