Jannik Sinner, Steve Johnson racconta un clamoroso retroscena

Steve Johnson racconta un clamoroso retroscena su Jannik Sinner

Nel corso di un intervento al noto podcast “Nothing Major” in compagnia di John Isner e Jack Sock, l’ex tennista americano Steve Johnson ha raccontato un clamoroso retroscena riguardante il suo primo incontro con Jannik Sinner agli Internazionali d’Italia 2019. In aggiunta, l’ex numero 21 del mondo non ha nascosto il proprio stupore per la crescita esponenziale avuta dall’altoatesino in questi sei anni.

“Era il primo turno degli Internazionali a Roma nel 2019, quella era solo la terza partita a livello ATP per Sinner, aveva 17 anni. All’inizio mi sentivo un po’ nervoso all’idea di giocare sul Centrale contro un italiano, poi mi sono ritrovato davanti un ragazzino magrissimo e ho capito che dovevo vincere” ha esordito l’ex tennista americano.

“Ho vinto facilmente il primo set (6-1). Non sapevo neanche chi fosse Jannik, ho pensato che sarebbe stato imbarazzante perdere quella partita. Ho giocato in maniera orribile il secondo set e l’ho perso malamente (1-6). Siamo arrivati al terzo set, dove ho avuto la possibilità di vincere, ma alla fine mi è sfuggita di mano” ha proseguito l’ex numero 21 del mondo.

“Quando sono arrivato nello spogliatoio ho chiamato il mio agente e gli ho detto di cancellare i miei prossimi impegni, volevo ritirarmi dal tennis. Non potevo accettare la vergogna di perdere contro Sinner. Gli ho detto che ero stato sconfitto da un ragazzino di 17 anni che faceva schifo e che era un qualcosa di terribile” ha aggiunto il nativo di Orange.

“Il mio agente e il mio allenatore mi ripetevano di dare tempo a Jannik, che era un giocatore destinato alla grandezza. Io, invece, ero convinto che quel ragazzino non sarebbe arrivato da nessuna parte e che dopo aver battuto me non avrebbe più vinto neanche una partita. Sono contento di aver valorizzato il suo talento. Non avrei mai pensato che avrebbe potuto vincere degli Slam o diventare per distacco il miglior giocatore del mondo. Sono felice di essere una nota a pié di pagina della carriera di un tennista così forte. E poi chissà, forse se non mi avesse battuto la sua vita avrebbe preso una piega diversa e magari adesso starebbe ancora giocando i Challenger” ha chiosato Steve Johnson. 

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