Jannik Sinner svela la grande amicizia con Gianluigi Donnarumma
In un’intervista a Tennis Channel Jannik Sinner ha rivelato la sua grande amicizia con Gianluigi Donnaumma, che risale a quando il portiere della Nazionale giocava ancora nel Milan. E il turbolento addio ai rossoneri sembra non aver minimamente intaccato l’amicizia tra i due: moltissimi tifosi del Diavolo (ma forse sarebbe meglio dire ultras) non l’hanno presa per niente bene. La cosa però non vale, giustamente, per Sinner, che è un noto tifoso del Milan e che tuttora è amicissimo di Gigio, che è classe 1999, mentre l’altoatesino è del 2001.
“Cosa facevamo? Ci divertivamo un mondo con i videogiochi – ha rivelato il numero 3 del mondo -. Il nostro preferito era Call of Duty” (famosissima serie di videogame a tema bellico). Prima ci divertivamo molto insieme, ora per chiari motivi ci vediamo e sentiamo meno – ha confermato Sinner – Tuttavia siamo sempre rimasti in contatto in qualche modo. Donnarumma è un bravissimo ragazzo e con me è sempre stato molto gentile”.
I due si sono ritrovati quando Sinner qualche giorno fa ha fatto visita alla Nazionale di Luciano Spalletti che durante la sua tournée di amichevoli in Nordamerica si stava allenando a Fort Lauderdale, non lontano da Miami, la città dove sta giocando il Masters 1000 nel quale è approdato alle semifinali. “Ho avuto la possibilità di parlare con i giocatori ed è stato davvero bello – ha detto Sinner -. Penso che sia stata un’esperienza incredibile da parte mia. Mi piace fare anche cose diverse tennis. Fuori dal campo apprezzo vivere anche l’atmosfera degli altri sport. Se ne avrò la possibilità vorrei vedere una volta anche una partita di NBA”.
Sinner ha parlato anche di Spalletti e sottolinea anche una propria somiglianza caratteriale con il ct azzurro: “È stato molto cortese, si vede che viene da una famiglia normale, come la mia. Nonostante i successi non siamo mai cambiati. Siamo riusciti, almeno io ci sto provando, a fare una cosa bella, che non è solo il vincere o il perdere, ma appassionare gente nuova, ragazzi, adulti. E non soltanto con risultati importanti, ma con la normalità. Sono uno che vive il successo tranquillamente. Se perdo, il giorno dopo mi vado ad allenare. Se vinco, il giorno dopo mi vado ad allenare. Il punto di vista cambia poco e Spalletti in questo è molto simile a me”.