La verità di Jannik Sinner
Il tennista altoatesino Jannik Sinner ha parlato, intervistato da ‘Il Corriere della Sera’, facendo il punto della stagione, soprattutto dopo il cambio allenatore di febbraio.
“Quando gioco a tennis vorrei sempre vincere. A me quello che interessa è crescere di livello nel torneo: a Montecarlo, per esempio, anche se sono uscito nei quarti, mi sono piaciuto, nonostante le due palle di troppo sul nastro contro Zverev” ha ammesso il classe 2000.
“Cambiando allenatore, mi sono buttato nel fuoco. A me sembra un gesto di coraggio. Con Simone Vagnozzi sto di più in campo, privilegiamo la qualità sulla quantità, abbiamo alzato il livello. Ho sperimentato cose diverse, che prima non sentivo” ha detto Sinner in riferimento al cambio di allenatore: infatti a febbraio l’altoatesino ha interrotto il rapporto con coach Riccardo Piatti.
“Con Riccardo per sette anni abbiamo fatto cose incredibili, lo ringrazio ancora. Se sono arrivato fin qui è proprio grazie alla base di lavoro che mi portavo dietro. Però, insomma, sentivo che un cambiamento era diventato necessario. Dopo un giorno con Simone mi sembrava di conoscerlo da vent’anni” ha ammesso il numero 13 del ranking ATP.
Infine Sinner ha detto la sul tennis di oggi e sull’ascesa di giovani tennisti come lo stesso Jannik, ma anche Carlos Alcaraz: “I migliori sembrano in difficoltà ma la verità è che Nadal ha vinto l’Australian Open e che Djokovic, che ha scelto di non fare il vaccino e fin qui ha giocato poco, ritroverà la forma in vista di Parigi. Io non so se siamo pronti per un ribaltone però di certo sono fortunato ad essere lì nel gruppo di testa. È un tennis divertente da giocare e, credo, da vedere”.