
Jasmine Paolini si inchina davanti alla numero 1 del mondo, Aryna Sabalenka. Scopri i momenti chiave della sua prestazione.
Se gioca il suo tennis migliore batterla è quasi impossibile. Del resto se è la numero uno del mondo una ragione deve pur esserci. Certo, i suoi proverbiali “momenti di follia” sono cosa nota ma se il mood è quello giusto non ce n’è per nessuna. Con una prestazione disarmante per potenza e determinazione Aryna Sabalenka si è qualificata per la prima volta per la finale del “Miami Open”, quarto WTA 1000 stagionale (combined con il secondo ATP Masters 1000 del 2025) dotato di un montepremi di 8.963.700 dollari che si sta disputando sui campi in cemento dell’impianto dell’Hard Rock Stadium (la “casa” dei Miami Dolphins di football NFL), in Florida.
In quella che per entrambe era la loro prima semifinale nel secondo “1000” del “Sunshine Double”, la 26enne di Minsk, numero uno del mondo, ha regolato per 62 62, in un’ora e undici minuti di partita, Jasmine Paolini, n.7 del ranking e sesta favorita del seeding. Con il successo numero 22 la bielorussa è diventata la giocatrice più vincente di questo 2025. Per Aryna è – come detto – la prima finale a Miami, la quarta in stagione (negli ultimi dieci anni solo Serena Williams ha raggiunto più volte la sfida per il titolo – 5- nei primi sei tornei giocati), la 35esima in carriera.
Negli ultimi 20 anni, Sabalenka – che ha perso contro Mirra Andreeva nella finale del BNP Paribas Open – è la sesta giocatrice a raggiungere back-to-back l’ultimo atto a Indian Wells e Miami dopo Clijsters (2005), Sharapova (2006, 2012, 2013), Azarenka (2016), Swiatek (2022) e Rybakina (2023).