L’ex coach di Roger Federer va giù netto sulla squalifica di Jannik Sinner

Severin Luthi si schiera dalla parte di Jannik Sinner

Nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni del “Corriere del Ticino”, l’ex allenatore di Roger Federer Severin Luthi, tra i vari temi trattati, ha voluto fornire la sua opinione in merito alla squalifica di tre mesi di Jannik Sinner per il caso Clostebol.

“Ammiro molto Jannik per come ha saputo gestire mentalmente il 2024 e questi primi mesi del 2025. Lo ha fatto da vero numero uno. E’ un giocatore che merita tutto il rispetto. Mi allineo con chi ha affermato che il suo è un caso lontano mille miglia dal doping. Preferisco, però, non esprimermi sulle decisioni degli organismi che hanno disquisito sulla problematica” ha esordito il capitano della Svizzera di Coppa Davis.

“Forse ha in parte ragione anche Djokovic, che ha espresso dubbi e perplessità sulla gestione del caso Sinner. Probabilmente mancano dei regolamenti chiari. Ma, lo ripeto, preferisco non addentrarmi in questa delicatissima ed ostica materia. Soprattutto nel campo delle pomate e degli antidolorifici. In questo senso, mi piace ricordare che lo stesso Roger, nella sua carriera, ha prestato sempre molta attenzione alla prescrizione dei medicinali. Purtroppo anche semplici distrazioni possono costare caro” ha aggiunto l’ex coach di Federer.

“Il tennis sta attraversando una fase di cambiamento. Federer e Nadal hanno messo fine alla loro carriera. Andy Murray anche e ora collabora con Djokovic con l’obiettivo di aiutarlo a tornare al vertice. Ora è inevitabile che i riflettori siano puntati principalmente su Jannik Sinner, Carlos Alcaraz e Alexander Zverev e ritengo che sia giusto così” ha concluso Severin Luthi.

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