Coach Tartarini analizza il momento di difficoltà di Lorenzo Musetti
La prima parte di 2024 è stata caratterizzata da più bassi che alti per Lorenzo Musetti, il quale ha sempre faticato a trovare continuità di rendimento e di risultati, complice anche qualche problema fisico di troppo. Dopo il ritiro dagli Internazionali d’Italia a causa di un attacco influenzale, il coach del carrarino Simone Tartarini, nel corso di una lunga intervista ai microfoni di “SuperTennis” ha provato a fare chiarezza sul momento di difficoltà che sta attraversando il suo assistito.
“Lorenzo sta vivendo una fase non semplice perché un po’ la sua vita è cambiata. Non sto dicendo che le sue sconfitte si giustifichino per l’essere diventato papà, però il suo percorso ha preso una direzione un po’ diversa. Specialmente prima della nascita di Ludovico, non poteva essere sempre super focus in allenamento“ ha esordito il coach di Musetti.
“Il problema è che nei giudizi si prende come riferimento Sinner, ma lui non sarà mai come Jannik che è un alieno. Lorenzo è un giocatore che esprime un tennis di altissimo livello, ma ben difficilmente potrà avere la stessa continuità di Sinner. Sarà in grado di disputare grandissimi tornei, ma poi vi saranno anche alcune battute d’arresto da mettere in conto“ ha proseguito l’allenatore del carrarino.
“Noi stiamo lavorando per dare più concretezza al suo gioco e negli ultimi due/tre mesi si sta molto impegnando. Garantisco che in allenamento colpisce molto bene la palla, ma poi in partita subentrano dei problemi. Quali? Di base è una condizione di alta sfiducia e quindi quello che gli riesce bene nella preparazione, in partita non altrettanto, finendo per arretrare ed essere troppo vulnerabile. L’unico modo per risolvere queste problematiche è giocare più partite” ha aggiunto il classe 1994.
“E’ giusto sottolineare quello che non è andato bene, però c’è un’attenzione esasperante rispetto a quanto fatto da questo ragazzo. Sheldon gode di un’attenzione favorevole anche in Italia, ma anche lui ha perso diverse volte al primo turno. Non capisco questa disparità di trattamento tra due ragazzi che hanno la stessa età. Da fuori è facile giudicare, ma non lo è. Per cui, mettersi a questionare le abilità di Musetti, che a 21 anni era numero 15 del mondo, mi sembra assurdo. Il problema non è il nostro, perchè conosciamo i suoi pregi e difetti, ma chi lo giudica come se fosse Sinner” ha rimarcato il coach del 22enne.
Deve ritrovare quella spregiudicatezza nell’andarsi a prendere il punto, come aveva fatto nella vittoria di Amburgo, oppure nel torneo a Napoli. In questo momento gli manca proprio questa sensazione e per ritrovarla deve giocare e convincersi lui di quanto sta facendo“. E dunque gli obiettivi sono i seguenti: Rimanere in top-30 del ranking essendo questa un’annata, come detto, di tanti cambiamenti ed è necessario tempo per assorbirli” ha concluso Simone Tartarini.