
Il coach di Lorenzo Musetti condivide la chiave per raggiungere il livello top nel tennis. Non perdere i dettagli!
Nel corso di una lunga intervista rilasciata ai microfoni di “Supertennis”, il coach di Lorenzo Musetti Simone Tartarini, tra i vari temi trattati, si è soffermato sul recente momento di forma che sta attraversando il nativo di Carrara, culminato con il raggiungimento della prima finale 1000 in carriera a Monte Carlo. Più nello specifico, l’allenatore si è espresso senza mezzi termini sulle aree di miglioramento da parte del suo assistito.
“Con Lorenzo stiamo facendo un lavoro molto lungo, soprattutto impostato sull’aspetto caratteriale e di gestione dell’emotività. Tutti sappiamo che i suoi picchi di rendimento sono molto alti, poiché quando gioca bene, il suo tennis è da top 5. Le difficoltà arrivano quando tecnicamente e tatticamente c’è qualcosa che non funziona e in questi casi lui ha spesso faticato a tenere sotto controllo le emozioni. A Monte Carlo, invece, malgrado sia spesso partito male è sempre riuscito a rimanere dentro la partita. E’ un passo in avanti molto importante, poiché se imparerà a gestire meglio le energie nervose e mentali riuscirà a vincere più incontri e ad andare sempre più in alto” ha esordito il coach del nativo di Carrara.
“E’ innegabile che a lui piacciano i grandi palcoscenici, ma questo non vuol dire che lui snobbi i tornei minori. il suo limite penso che sia legato al suo rendimento. In tornei meno prestigiosi, magari, non riesce a trovare la stessa sicurezza, ma se comincerà a capire che il suo tennis può funzionare anche nelle giornate no, la situazione migliorerà sempre di più. E’ una questione emotiva, di capacità di imparare a sentirsi più sicuro anche quando non tutto funziona al meglio” ha aggiunto il membro dello staff del neo numero 11 del mondo.
“Lorenzo deve migliorare ancora in termini di continuità sulla velocità di palla. Lui deve trovare più punti diretti al servizio, così da evitare di giocare troppi kick. Sul cemento, infatti, sarà proprio questo fattore che gli permetterà di fare il salto di qualità in quella superficie. Il resto è una questione di fiducia in sé stesso: quando non si sente tranquillo in campo tende ad indietreggiare, mentre lui deve agire più velocemente e aggredire la palla” ha concluso Simone Tartarini.