L’azzurro si è ripreso dal virus che l’ha delibitato a Roma
Dopo la grande delusione provata agli Internazionali d’Italia, dove è stato costretto ad alzare bandiera bianca per un virus, Musetti è pronto a tornare in pista. Al Piemonte Open, in corso di svolgimento, è testa di serie numero 1. Vuole fare un grande torneo, per arrivare al massimo della condizione fisica e mentale al Roland Garros dove è chiamato a difendere tanti punti.
“Non vado al Roland Garros per difendere i punti conquistati lo scorso anno ma ci andrò di fare più strada possibile e, perché no, cercare di superare gli ottavi di finale. In uno Slam non ci sono mai riuscito. Comunque, in questo momento, il mio obiettivo è di fare bene qui a Torino”, le sue parole in conferenza stampa al Circolo della Stampa Sporting di Torino.
Al carrarese è stato chiesto anche di Sinner. I due si conoscono da una vita. Il paragone tra i due è di lunga data ma, in questo momento, sembra improprio: “Il paragone con Sinner c’è sempre stato. Paragonarlo adesso a Jannik a poco senso perché lui è quasi numero 1 al mondo, ha vinto uno Slam e ha fatto esperienze più importanti rispetto alle mie. Abbiamo anche due stili di tennis differenti”.
Ultimamente, Musetti è stato molto criticato. C’è chi pensa che debba cambiare il coach e chi gli chiede di essere più concreto quando conta. Il diretto interessato tira dritto: “Le critiche ci sono sempre state, a volte anche ingenerose. Sono cinque anni che mi dicono di cambiare coach e non si sono ancora stancati di dirlo”.