Parla Lorenzo Musetti
Dopo la stagione della definitiva consacrazione e in attesa del match di Coppa Davis contro gli Stati Uniti che lo vedrà protagonista, Lorenzo Musetti ha rilasciato un’intervista a Tennis Magazine.
“Sono cresciuto con lui. Abbiamo un rapporto speciale. Per me era importante averlo al mio fianco. Abbiamo da poco iniziato a collaborare con Umberto Rianna (l’ex allenatore di Matteo Berrettini, ndr). Ora sento che siamo una buona squadra per giocare a questo livello” ha detto sul suo allenatore Simone Tartarini.
Quindi ha parlato del suo punto di forza, il rovescio a una mano: ““Nessuno me l’ha insegnato. È venuto naturalmente. Quando ho preso in mano la mia prima racchetta, ho giocato il rovescio a una mano. Penso di aver fatto la scelta giusta. Non ho mai voluto cambiare”.
Anche se poi Lorenzo ha sorpreso tutti, indicando il rovescio bimane di David Nalbandian come il suo preferito: “Secondo me ha avuto uno dei migliori rovesci del tour. A volte, quando sto colpendo un vincente di rovescio lungo la linea, mi immagino David. Federer è stato il mio idolo d’infanzia. Ma quando si tratta di rovescio, penso a Nalbandian”.
“Può essere entrambi. Ma ora è più una benedizione. Perché se sai come gestire tutte queste cose, puoi ottenere risultati importanti. A volte può essere una maledizione, ma fa parte del gioco. Accetto questo” ha proseguito Musetti in merito alla sua varietà di gioco.
Infine ha commentato le dolorose sconfitte al Roland Garros contro Novak Djokovic, l’anno scorso e Stefanos Tsitsipas, quest’anno, entrambe arrivate con il tennista carrarino avanti di due set: “Penso di aver giocato due delle migliori partite della mia vita contro di loro. Ma non era abbastanza. Sono state sconfitte difficili, ma importanti per capire dove dovevo migliorare”.