Matteo Berrettini e il ritorno in Davis: “Sembrava la prima volta”

Le parole di Matteo Berrettini dopo la vittoria con Joao Fonseca

Dopo quasi due anni, Matteo Berrettini è tornato a giocare per l’Italia in Coppa Davis, superando Joao Fonseca in due set (6-1 7-6) e portando gli Azzurri in vantaggio con il Brasile. “E’ stata una grande sensazione che mi mancava da tanto tempo per tante ragioni – ha ammesso il romano in conferenza stampa -. E’ stata simile a una prima volta in Davis, ma non essendo giovane come Joao sapevo cosa aspettarmi dal match, come iniziare e come restare concentrato sulle cose importanti: quella è stata la chiave del primo set. Sono davvero contento di essere qui, di aver giocato e di essermi goduto questa atmosfera”. 

Sul suo avversario, soprannominato ‘piccolo Sinner: “Non sapevo cosa aspettarmi, non ci siamo neanche mai allenati insieme con Joao, ma ho visto dei suoi video e devo dire che è davvero bravo. A 18 anni io non avevo nemmeno un punto ATP. Ha fatto un percorso diverso e sono sicuro che farà sempre meglio, avrà un gran futuro davanti a sé e gliel’ho detto anche in campo. Io ho sentito un po’ di pressione in più perché perdere contro un ragazzo di quell’età e per di più in casa non sarebbe stato facile da spiegare, ma non ci ho pensato una volta sceso in campo. Ho pensato solo a dare il mio meglio ed è quello che sono riuscito a fare”.

L’azzurro ha rischiato di dover giocare il terzo set: “Ero dispiaciuto, avrei preferito vincerla subito, ho capito di aver fatto un doppio fallo e poi lui ha giocato dei bei punti. Sul 4-0 al tie-break all’inizio mi sono detto che la sarei andata a vincere al terzo, poi ho guardato i ragazzi che erano tutti in piedi ad urlare e mi sono detto ‘no, no, restiamo ancora qua’. Vinti i due punti successivi ho sentito che ero tornato dentro al match. Questo è quello che facciamo: continuare a lottare, pensare alle cose positive e cercare di fare le cose che pagano e quindi giocare aggressivi e giocare solidi nei momenti giusti”.

“C’era gioia, voglia di urlare con le persone che hanno visto la partita. Era un urlo di liberazione, di felicità per tante cose che sono successe e di cui non voglio più parlare. E’ passato un anno da quando venni qui a prendere ‘da fuori’ il calore del pubblico e oggi l’ho preso ‘da dentro’. Obiettivo raggiunto. Sono contento del risultato e del mio livello, ma è una competizione a squadre ed è importante pensare all’obiettivo comune che è il risultato, anche giocando male, anche essendo brutti, l’importante è portare il risultato a casa. Poi prestazioni come quella di oggi, importanti e solide, con un gran atteggiamento e tante belle emozioni regalano un qualcosa in più che mi rende ancora più contento” ha concluso Berrettini.

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