Le parole di Matteo Berrettini
Buone notizie da Matteo Berrettini, intervistato dalla Gazzetta dello Sport: “Sono guarito, l’infortunio per fortuna si è risolto piuttosto in fretta e ho potuto allenarmi molto bene durante queste settimane di pausa”.
Allenamenti ovviamente col suo coach Santopadre: “Vincenzo sa ascoltare, questo è il più importante dei segreti. E poi siamo maturati insieme, lui mi ha preso che ero un tredicenne anche piuttosto scarso e io mi sono fidato di un allenatore che in quel momento faceva semplicemente il maestro di tennis all’Aniene. Oggi lui è un coach di livello mondiale e io un top ten: ci siamo arricchiti a vicenda, umanamente e tecnicamente”.
L’essere tennista ha lati positivi e negativi: “Mi piace l’indipendenza. Poter scegliere il meglio per me stesso: se dovessi decidere di partire due mesi per un’isola deserta, nessuno potrebbe impedirmelo. Poi, la competizione: per un’agonista come me è adrenalina pura. Infine, avere reso migliore con il mio lavoro la vita delle persone che amo. Non mi piacciono i lunghi periodi lontano dalla famiglia, dagli affetti, dagli amici. E la pressione di dover riconfermare il tuo valore di giocatore una settimana dopo l’altra”.
Chiosa sui big three: “Federer, Nadal e Djokovic sono la storia del nostro sport e condividere un po’ del cammino con loro mi rende molto orgoglioso. Se dovessi scegliere, mi piacerebbe riprovare le emozioni di una sfida con Roger”.