Vincenzo Santopadre: “Quello che è importante è continuare a fare questo tipo di esperienze, che aiutano più di ogni altra cosa a crescere”.
Il coach di Matteo Berrettini, Vincenzo Santopadre, a Ubitennis ha fatto un bilancio positivo degli Us Open del tennista romano. Berrettini è stato battuto ai quarti di finale da un grande Novak Djokovic: “Quello che è importante è continuare a fare questo tipo di esperienze, che aiutano più di ogni altra cosa a crescere. Confrontarsi con i migliori, sia in allenamento sia in gara, e capire le difficoltà che emergono”.
“Per esempio nella partita con Djokovic è stato abbastanza evidente che l’altro non veniva scalfito da niente e nessuno e avrebbe potuto mantenere quell’intensità di gioco per 5, 6, 7 giorni consecutivi, non lo so, mentre per Matteo si percepiva che lo sforzo del primo set, a livello psicofisico e di attenzione, era stato per lui uno sforzo grosso. Io credo che ci voglia tanto equilibrio: bisogna ambire ad essere migliori, ma anche riconoscere che il suo avversario quel giorno era un marziano”.
I prossimi impegni: “Sulla carta è tutta una tirata fino a dicembre, ma tante volte abbiamo dovuto cambiare i programmi in corsa. Dobbiamo rimanere vigili e vedere quello che succede. Nella nostra programmazione c’è Indian Wells, Vienna e Parigi-Bercy, più ovviamente le Finals e la Coppa Davis; poi se dovesse succedere qualcosa di diverso e dovesse essere necessario saltare un torneo, lo saltiamo. Ci piace pensare che adesso Matteo ha raggiunto uno status per cui debba prepararsi bene per i tornei cui partecipa, non può andare a giocare solo per giocare. Ogni partecipazione deve essere utile, come per esempio è stato fatto per Cincinnati: ovviamente non era al massimo della condizione tennistica, ma stava bene fisicamente, c’era bisogno di giocare partite, per cui aveva senso andare a quel torneo. Tutti gli eventi da giocare devono essere funzionali alla sua crescita”.