Matteo Berrettini non cambia idea su Jannik Sinner

Matteo Berrettini sta con Jannik Sinner

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Matteo Berrettini ha ribadito la sua totale solidarietà nei confronti di Jannik Sinner, squalificato per tre mesi per il caso Clostebol: “Ho sempre sostenuto Jannik, non smetto di farlo adesso. Credo sia un momento molto duro per lui, paga un errore, mi dispiace. Non faccio l’avvocato, non ho i dettagli. Ma non ho dubbi che tornerà più forte”.

Il numero uno del mondo paga un errore in cui è coinvolto Umberto Ferrare, ex preparatore di Sinner e ora nel team di Berrettini: “Posso dire che quando scelgo un membro nuovo del team, dietro ci sono riflessioni e pensieri: considero Umberto un serio professionista, l’ha detto anche Jannik in forma pubblica e privata. È stato fatto un errore, purtroppo. Non doveva succedere ma è successo. Quando ho incontrato Umberto per parlare di lavoro questo tema è entrato nella conversazione, naturalmente. Ma la valutazione è stata un’altra: io sono convinto che possa aiutarmi nel mio processo di crescita. Se poi la gente è stupita, stranita, arrabbiata, non so che fare. Sinceramente ho smesso di preoccuparmi di quello che pensa la gente tempo fa: se leggessi ogni commento, non reggerei al peso di tutto”.

“Se ho sentito Sinner? No, mi sembra più giusto rispettare il suo momento. L’argomento è complesso. È difficile, anzi impossibile, controllare tutto. L’Atp ci aiuta: quando andiamo a giocare in certi Paesi ci sconsiglia per mail di mangiare carne rossa che potrebbe essere contaminata, per esempio. Da sempre siamo abituati ad avere un’attenzione estrema, poi possono sempre succedere cose che sfuggono all’attenzione”.

“Poca solidarietà nei confronti di Sinner? Io sono amico di tutti e migliore amico di nessuno. I miei veri amici non sono i miei colleghi ma non perché mi stiano antipatici. I veri amici si costruiscono dall’infanzia, col tempo, vanno coltivati. Ai tornei crei il tuo nucleo, la tua squadra. È chiaro che con Sonego, Bolelli e Vavassori ho un rapporto più intimo: ci conosciamo da una vita. Ma se Vava si molla con la fidanzata non viene a raccontarlo a me… Nei momenti di crisi non ti rivolgi al collega ma all’amico. Stiamo parlando di amicizie di lavoro. E alla base di tutto deve esserci il rispetto, che spesso manca”.

Chiosa su Novak Djokovic, prossimo avversario di Berrettini a Doha: “Sarà un match durissimo. Ho provato a ricordarmi da quanto tempo non ci gioco contro o non ci alleniamo insieme… Nel bene o nel male, rimane Djokovic. Sono contento di poter giocare una partita così, mi sento in forma e in forze: sono questi i match che mi motivano a dare il meglio. E magari, speriamo, a batterlo per la prima volta”.

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