Ufficializzato a giovedì lo spostamento dell’ottavo di finale contro Richard Gasquet.
Metabolizzata l’amarezza per l’abbandono forzato dal torneo di Wimbledon per la nota positività al Covid-19, Matteo Berrettini ha trascorso le ultime settimane allenandosi e ritagliandosi anche del tempo per assistere il fratello Jacopo, impegnato nel Trofeo Ale Spa al circolo La Meridiana di Casinalbo di Formigine, due settimane fa.
L’occasione per il rientro in campo nel circuito ATP è data dal torneo 250 di Gstaad, in cui il romano è accreditato della seconda testa di serie del tabellone principale. Nella giornata di martedì Berrettini ha sì conosciuto il suo avversario – sarà Richard Gasquet, che ha superato in due set lo spagnolo Carballes Baena – ma ha anche dovuto incassare la notizia dello spostamento del suo match alla giornata di giovedì. Inizialmente l’ottavo di finale avrebbe dovuto disputarsi mercoledì, ma gli organizzatori hanno deciso di posticipare l’incontro. Nel frattempo Lorenzo Sonego è mestamente uscito nei sedicesimi di finale perdendo in due set contro il peruviano Juan Pablo Varillas, proveniente dalle qualificazioni: 7-6 6-2 il punteggio a favore del sudamericano.
Matteo Berrettini, soprannominato nel circuito ATP “The Hammer” (il martello), a causa della potenza supersonica dei suoi colpi di servizio e diritto, è un tennista italiano, nato a Roma il 12 aprile 1996. Decise di puntare tutto sul tennis grazie al prezioso consiglio del fratello minore Jacopo, anch’egli tennista. All’età di 14 anni passò ad allenarsi al circolo Canottieri Aniene, guidato da Vincenzo Santopadre, che è ancora il suo coach.
Berrettini è ritenuto il miglior giocatore italiano di sempre su erba, essendo l’unico ad aver raggiunto la finale di Wimbledon. Egli vanta inoltre il secondo miglior piazzamento (il primo appartiene ad Adriano Panatta) di sempre per un tennista italiano nel ranking ATP, avendo raggiunto la posizione numero 6 del ranking ATP nel gennaio del 2022.
