Santopadre non si nasconde
Mancano poche ore alla “missione impossibile”, la semifinale degli Australian Open che Matteo Berrettini disputerà contro uno dei mostri sacri del tennis, Rafa Nadal. Una sfida difficile, certo, che però potrebbe rappresentare un punto di svolta definitivo nella carriera del romano.
A essere convinto delle potenzialità di Berrettini è anche Vincenzo Santopadre, il suo coach, che spiega in un’intervista a “La Stampa” le chiavi per sorprendere il campione spagnolo. “La cosa più importante per Matteo sarà reggere il confronto sul piano della presenza – dice -. Appena cali sotto quel profilo, Rafa ti mangia, quindi il piano tattico passa quasi in secondo piano. Certo, dovrà fare affidamento sui suoi punti forti, il servizio, il diritto. Soprattutto dovrà colpire ogni palla con il piede sull’acceleratore. Dovrà attaccare: non con furia cieca, come un toro nella corrida, ma mantenendo la lucidità”.
“A Matteo piace giocare contro Rafa – aggiunge Santopadre -. Ci si ‘incastra bene’, anche in allenamento, ha le armi per contrastarlo. Ovvio che Nadal è Nadal, ti porta sempre all’estremo, a volte oltre. Non ti regala non dico un punto, ma un solo colpo. Però a New York (nella semifinale degli US Open 2019, ndr) Matteo riuscì a tenergli testa per un set, era anche avanti nel tie-break, poi Rafa prese il largo. Matteo però da allora è cresciuto, sotto tutti i punti di vista”.
“Cosa gli dirò prima del match? Gli ripeterò che sono anni che vogliamo vivere partite come queste. E che ora è arrivato il momento” conclude il coach di Matteo Berrettini.