Lorenzo Musetti ha parlato del suo straordinario cammino nel torneo messicano svelando anche un retroscena sul significato del suo tatuaggio
A volte più che le parole basta un disegno, o meglio un tatuaggio, per spiegare cosa si provi nei confronti di una persona. O di uno sport. Prendiamo il caso di Lorenzo Musetti, il giovane tennista italiano protagonista di un incredibile torneo, interrottosi in semifinale per mano del numero 5 al mondo Tsitsipas, in quel di Acapulco. Dopo la sconfitta il campione juniores degli Australian Open nel 2019 ha rilasciato delle dichiarazioni sul match appena concluso. E non solo.
“Ero davvero cotto. Tra qualificazioni e torneo ero stanchissimo. Ma se anche fossi stato in forma sarebbe stato difficile superare Stefanos, lui ha un tennis più maturo, la capacità di stare lì su ogni punto. Io devo ancora crescere da questo punto di vista, ma questa settimana mi ha dato ancora più voglia di lavorare impegnarmi per arrivare a quel livello. Il pubblico mi ha sostenuto tutta la settimana, è stato bellissimo. E non vedo l’ora di tornare il prossimo anno, magari senza bolla e con la possibilità di farmi un bagno in mare. Vedere la spiaggia dall’hotel e non poterci mettere piede è stato un supplizio”, ha detto Musetti.
Il classe 2002 ha anche parlato del suo tatuaggio sul braccio sinistro – un pezzo di elettrocardiogramma e una racchetta – che testimonia la sua sconfinata passione per questo sport: “Mio zio è cardiologo, quindi mi ha fatto un elettrocardiogramma e io ne ho preso una parte da riprodurre. Volevo che il battito fosse proprio il mio, non un segno qualunque. Amo moltissimo il mio sport, è la mia più grande passione, vivo per il tennis e per questo ho voluto scriverlo sul mio corpo”.