“I fischi del pubblico sono la perfetta rappresentazione del fatto che lui non stesse facendo un buon lavoro”, ha tuonato Kyrgios.
Protagonista, al cospetto di un ottimo Jannik Sinner, di un match tecnicamente valido, giocato sul filo dell’equilibrio durante tutto il primo set, Nick Kyrgios si è preso la ribalta (negativa) per l’ennesimo scatto d’ira e per una feroce polemica contro il giudice di sedia dell’incontro, che per l’occasione era l’esperto Carlos Bernardes. Le intemperanze disciplinari dell’inquieto talento australiano hanno fatto il giro del mondo: dopo la sconfitta contro il tennista di San Candido, Kyrgios si è cimentato nel doppio col compagno Kokkinakis. È arrivata una vittoria a mtiigare solo parzialmente la frustrazione del 26enne di Canberra, che nella conferenza stampa seguita all’affermazione contro la coppia Zeballos-Granollers è andato giù pesante contro l’arbitro del suo match di singolare.
“Non credo che controlli affatto bene la folla, secondo la mia opinione personale. Le persone possono avere le loro opinioni su di lui. Semplicemente non penso che la mia infrazione valesse la penalità di un punto. Tutto quello che semplicemente ho detto al mio team è stato che pensavo che uno come Matthew Reid, un ex giocatore di tennis, possa fare un lavoro altrettanto buono come giudice di sedia. Se questo che ho fatto vale la penalità di un punto, sul 5-3 nel tiebreak del primo set agli ottavi di Miami in un evento Masters con centinaia di migliaia di dollari, allora traete voi le conclusioni. Ma penso che sia ridicolo”, ha esordito l’australiano.
Non contento, ha poi rincarato la dose, lasciando però spazio ad un apprezzabile elogio per Jannik Sinner: “Chi è costui che pensa che Bernardes sia un buon arbitro? Voglio dire, come mai tutta quella folla lo ha fischiato? Perché si stava mettendo al centro dell’attenzione; ma il suo lavoro non richiede quello. Perché nessuno in tutto lo stadio aveva comprato il biglietto per vederlo parlare o fare quello che fa. Penso che tu abbia Jannik Sinner, una delle nostre più grandi stelle che certamente farà cose speciali in questo sport, e dall’altra parte me. E non sto cercando di esaltare la mia persona, quello che voglio dire è che semplicemente gli spettatori sono venuti per vederci giocare e non per stare ad ascoltare una persona di 40 anni che sta parlando. Io in quel momento ho pensato cosa stesse facendo. La folla lo ha odiato: gli continuavano a dire di stare zitto. Inoltre, comportandosì in quel modo, ha interrotto il mio turno di battuta. Poi ha parlato alla gente, ma non ho veramente capito cosa stesse facendo in quel momento. Quindi i fischi del pubblico sono la perfetta rappresentazione del fatto che lui non stesse facendo un buon lavoro. Non ho mai disputato una partita in cui un arbitro sia stato odiato dal pubblico così tanto come oggi”, ha concluso furente.