Un atto di solidarietà verso un grande collega, con tanto di spiegazione.
Novak Djokovic è tornato a giocare in Australia a un anno dalla sospensione che lo costrinse a saltare gli Australian Open: lo ha fatto contro Nick Kyrgios in un match d’esibizione alla Rod Laver Arena dagli scopi benefici, e proprio il suo avversario ha voluto spiegare il motivo più profondo dell’iniziativa.
“Sono riuscito a raccogliere soldi per beneficenza, facendo anche sentire Djokovic nuovamente a casa nello Slam in cui meglio ha fatto nel corso della sua carriera – ha sottolineato Kyrgios in conferenza stampa -. Tante persone sono venute a vederci giocare, e siamo stati di ispirazione per tanti giovani. Questo, per me, da sempre è una priorità”.
Kyrgios ha anche aggiunto che questa occasione rappresenta per lui una svolta rispetto al passato: “Mi è capitato di avere sviluppato una certa animosità verso qualche avversario. Ma Djokovic ha affrontato una sfida restando completamente da solo. Credo quindi che prendere le sue difese fosse un atto necessario, più importante di tutto ciò che è successo in precedenza tra noi”.
“Sono andato contro le mie stesse parole, difendendo Djokovic di fronte al mio Paese. Sono stato molto criticato per questo, e per me non è stato facile. Ma lui ha apprezzato, ne abbiamo parlato a lungo e mi ritengo molto cresciuto dopo questa vicenda. Non mi pento di nessuna delle mie azioni, né quelle passate e nemmeno questa”, ha affermato Kyrgios.