Lungo post su Instagram del serbo
La telenovela legata al caso Djokovic si arricchisce di un nuovo capitolo. Via social network, il serbo ha fatto chiarezza su diversi punti, in particolare sulle tempistiche della sua positività al Covid. Di fatto, la positività è stata conclamata il 18 dicembre, giorno dell’intervista con l’Equipe: “Il 18 dicembre mi trovavo nel mio centro di tennis a Belgrado per un’intervista e un servizio fotografico a L’Equipe fissati da tempo. Ho cancellato tutti gli altri eventi tranne l’intervista a L’Equipe”.
Di fatto, il numero 1 del tennis ha ammesso di aver realizzato l’intervista da positivo: “Mi sono sentito in obbligo di farla perché non volevo deludere il giornalista, ma mi sono assicurato di restare a distanza di sicurezza e di indossare la mascherina, tranne quando mi è stata scattata una foto. Mentre tornavo a casa dopo il colloquio per isolarmi per il periodo richiesto riflettendoci, ho capito che il mio è stato un errore di giudizio e ammetto che avrei dovuto rimandare l’appuntamento”.
Spiegazioni anche sulla questione viaggi (i documenti sono al vaglio del ministro dell’immigrazione australiano): “Questa documentazione è stata presentata dal mio team e il mio agente si scusa sinceramente per l’errore che ha fatto nello spuntare la casella errata sul mio viaggio precedente all’arrivo in Australia. Questo è stato un errore umano e certamente non intenzionale. Viviamo in tempi complicati in una pandemia globale e a volte possono verificarsi questi errori”. Djokovic ha chiuso dicendo che non parlerà più della vicenda per rispetto al governo australiano