L’analisi di Paolo Bertolucci sul calo di Novak Djokovic
Nel corso di un’intervista ai microfoni della “Gazzetta dello Sport”, l’ex tennista Paolo Bertolucci ha analizzato le eliminazioni di Novak Djokovic e Rafael Nadal dagli Internazionali d’Italia. In aggiunta, il commentatore di Sky Sport ha provato ad individuare le ragioni che hanno portato al calo sia fisico che di risultati da parte del numero uno del mondo serbo.
“Roma perde i due nomi più importanti del tabellone, i due grandissimi campioni che insieme hanno alzato 16 volte il trofeo, 10 volte Rafa Nadal e 6 Novak Djokovic. Entrambi escono dopo aver accusato un punteggio severissimo come poche volte era successo nella loro lunga e gloriosa carriera. Delle condizioni di Nadal eravamo tutti perfettamente al corrente e, pure sconfitto, lo spagnolo è uscito dal campo salutato da un tripudio, un abbraccio, che mai si era visto sui campi di nessun torneo del mondo, se parliamo di un giocatore che aveva appena perso. Ben diversa la battuta d’arresto di Djokovic, un giocatore che ieri si è dimostrato di frequente spocchioso e arrogante, poco rispettoso dell’avversario e del pubblico, nervoso come poche volte in carriera” ha esordito l’ex tennista azzurro.
“Da quando ha messo mano al suo team, prima divorziando dall’allenatore Ivanisevic, poi stravolgendolo del tutto, e da quando è stato messo sotto da Sinner, il serbo non è più stato in grado di mettere assieme una partita a buon livello. Era logico pensare di trovarlo in una condizione migliore dopo due settimane di duro lavoro, invece è tornata alla mente la brutta immagine con la quale ha salutato il torneo di Montecarlo. Ha ancora tempo per rimediare, ma la situazione è molto più brutta rispetto a quanto ci si potesse aspettare. Si era già visto in allenamento che qualcosa non andava, dalle continue lamentele al nervosismo trascinatosi fino al match con Tabilo, un insieme di fattori che lascia intravedere come Djokovic non abbia mai trovato una buona condizione nei giorni che hanno preceduto l’esordio” ha proseguito il commentatore di “Sky Sport”.
Dopo aver saltato Madrid, Nole è arrivato a Roma molto insicuro e nel corso del torneo è venuta fuori tutta quella tensione che covava dentro. Ora gli serve un miracolo, o quasi: è davvero difficile che in due settimane possa ritrovare il giusto feeling. e poi adesso gli avversari entrano in campo con un’altra idea, non c’è più il consueto tremore delle gambe, né la paura di affrontare un avversario super titolato. Il pensiero sarà piuttosto: se tizio e caio sono riusciti a batterlo, perché non io? Chi lo affronta, ormai, entra in campo con rispetto, ma senza paura, e con la convinzione di potercela fare” ha aggiunto il classe 1951.
“Dovrà tenerne conto anche a Parigi, ne va della sua permanenza sul trono Atp, ora che Sinner può rifarsi sotto. Una settimana in più o in meno nella loro vita non cambia niente, l’importante è che Jannik si rimetta a posto fisicamente e che sia in grado di giocare come sa fare. Ognuno deve fare la sua strada” ha concluso Paolo Bertolucci.