Il forfait di Jannik Sinner continua a far discutere. In particolare, a farne le spese è stato Flavio Cobolli, riserva che da regolamento non è subentrata perché qualunque tennista ritirato dal tabellone del singolare dopo il 19 luglio (al numero uno del mondo è successo il 23) sarebbe stato sostituito da un altro già iscritto al doppio.
A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato via Instagram Stefano Cobolli, il papà dell’unico top 50 rimasto fuori dai Giochi: “Approfitto di questa mia settimana di riposo per fare una piccola riflessione. In tanti mi hanno scritto nei giorni passati riguardo le Olimpiadi; del perché Flavio non abbia potuto partecipare nonostante la classifica top 50 (unico nel mondo ad essere escluso). Il regolamento parla chiaro: ogni nazione può portare i suoi migliori 4 singolaristi. Flavio era il quinto, quindi, tutto regolare. Buono per l’Italia che sta godendo di un momento magico”.
“Perché Flavio non è entrato al posto di Sinner? Perché, ancora una volta, il regolamento stabilisce che se un giocatore qualificato (in questo caso Sinner) si cancella dopo il 20 di luglio, a quel punto entra al suo posto un giocatore onsite e non il giocatore che lo segue in classifica. Sinner si è cancellato, credo, il 23 di luglio e quindi pochi giorni dopo la deadline che avrebbe consentito a Flavio di subentrare. Anche in questo caso tutto regolare. Non sono certo io a discutere o polemizzare sulla questione se il regolamento sia giusto o sbagliato; ne’ tantomeno sul perché Sinner abbia superato la deadline: avrà avuto le sue motivazioni. Il mio pensiero, invece, si focalizza su Flavio”.
“Al ritorno da Umago Flavio mi ha detto una frase che mi ha inorgoglito, reso fiero e fatto sentire bene. “Pa’, sai che avrei barattato la vittoria di un grande torneo ATP in cambio della partecipazione alle olimpiadi?’”.
Attenzione, non vincere le olimpiadi ma partecipare! Beh, questo mi ha reso molto fiero perché allora la mia famiglia è riuscita a trasferirgli dei valori sportivi importanti. Pensare e riconoscere le Olimpiadi come il massimo traguardo sportivo, rappresentando il proprio paese, detto da un tennista, per me vale tanto. Vuol di dire che prima di sentirsi tennista si sente un atleta Italiano. Il mio pensiero in quel momento è andato a mio nonno Giorgio, medaglia d’oro al valor militare, ISTRIANO e con immensi valori patriottici, come del resto mio padre. Flavio, con quella frase, per me le ‘TUE Olimpiadi’ le hai giocate e vinte; sei giovane e ti auguro di raggiungere il tuo sogno olimpico in futuro. Daje!!!”.