Paolo Bertolucci: “A Indian Wells Jannik Sinner è l’uomo da battere”
Come ogni settimana Paolo Bertolucci, dalle colonne della Gazzetta dello Sport, analizza il momento del tennis e in particolare oggi analizza Indian Wells indica in Jannik Sinner l’uomo da battere nel BNP Paribas Open, quello che è considerato il quinto Slam, anche se si disputa sulla distanza dei due set su tre. Ecco le parole di uno degli uomini simbolo del tennis italiano, vincitore dell’insalatiera a Santiago nel 1976 e in seguito capitano non giocatore di Coppa Davis.
“All’entrata di Indian Wells potrebbero appendere un cartello con scritto: ‘È ufficialmente iniziata la caccia a Sinner’. Dopo i trionfi di Melbourne e Rotterdam, il nostro giocatore più forte del circuito è diventato l’uomo da battere ed è giusto che sia così anche se per la classifica è il numero tre. Del resto i risultati degli ultimi sei mesi ottenuti da Jannik lo rappresentano come il migliore interprete del tennis in questo momento storico. Un riconoscimento che si merita tutto per la qualità del gioco espresso e anche per il distacco con cui sta gestendo l’euforia che lo circonda, soprattutto da parte dei tifosi e dei media italiani, riuscendo a trovare lo spazio giusto per se stesso e per il proprio equilibrio caratteriale”.
“Dall’altra parte ci sono i demeriti di Alcaraz che appare confuso e involuto, con qualche problema fisico da risolvere oltre al solito Djokovic, che adesso è chiamato a dimostrare quanto abbia assorbito le due sconfitte patite contro Sinner in Coppa Davis e nella semifinale degli Australian Open. Molto dipende da Jannik: lui ha in mano il gioco, lui sa come battere i rivali più forti e sa gestire la pressione. Lo ha dimostrato a Rotterdam, arrivando dal trionfo del suo primo Slam. Perché adesso tutti lo attendono al varco, qualunque giocatore vorrebbe batterlo per il piacere e il privilegio di mettere una tacca sulla propria racchetta. Indian Wells è una bella prova per un giocatore salito sul podio dei migliori del circuito”.
“Lì in California si gioca uno Slam contro tutti i migliori con la formula al meglio dei tre set. Ecco, una insidia può diventare la partita più corta perché ad alto livello i giocatori più forti preferiscono confrontarsi sui cinque set, che consentono recuperi insperati e una strategia di dispendio delle energie diverse. Sui tre set bisogna essere pronto fin dal primo scambio a giocare una partita sprint, accentuata nei ritmi dalla superficie veloce. Andare subito sotto può diventare pericoloso perché l’avversario si esalta e prende fiducia. Ovviamente, sono tutte considerazioni generiche perché anche nel tennis tutte le partite hanno una storia diversa”.
“Poi a Indian Wells c’è il problema delle palle marchiate dallo sponsor del torneo. Sono meno performanti perché tendono a “spelarsi”, diventando più lente e più pesanti. Questo problema ovviamente vale per tutti, ma soprattutto per i favoriti che devono adattarsi a una situazione anomala, costretti a giocare un tennis diverso dalle loro caratteristiche. Certo, anche per Sinner la sconfitta può essere nascosta dietro l’angolo, un momento di flessione può capitare pure a lui, ma ho fiducia che sia capace di allungare questo suo momento felice grazie alla cura della sua programmazione e preparazione, in cui non lascia nulla al caso, si prende il tempo necessario per recuperare e viaggiare, arrivando nella sede del torneo in anticipo per adattarsi anche al clima”.
“A Indian Wells ci sarà una forte escursione termica tra il giorno, arroventato dal sole, e la sera con temperature più miti. Sinner si sarà preparato allenandosi in entrambi i momenti del giorno. Tutto per arrivare alla possibile/probabile semifinale contro Alcaraz dove potrà scavalcare lo spagnolo nella classifica salendo al numero 2. Ma prima di guardare alla proiezione del tabellone, che spesso viene smentita da risultati anche a sorpresa, Jannik penserà a giocare una partita alla volta. Il sorpasso su Alcaraz dipende da tante variabili. Meglio non metterlo in preventivo già in questo torneo. Il tempo per salire ancora non gli manca”.