Le parole di Paolo Bertolucci
Paolo Bertolucci ha parlato alla Gazzetta dello Sport del futuro di Jannik Sinner e Matteo Berrettini: “E’ l’ora di scelte drastiche per tutti e due. E con una parola che non può essere un tabù: super coach. Cioè una figura altamente qualificata che affianchi gli storici tecnici Santopadre e Tartarini e fornisca ai giocatori una prospettiva diversa da cui guardare il proprio tennis e quello degli avversari. Non si tratta di disconoscere il lavoro fatto fin qui, di recidere totalmente le radici originarie (anche se Sinner l’ha fatto), bensì di affidarsi a un pensiero diverso che possa completare e affinare il percorso intrapreso e in questi anni”.
“D’altra parte, perfino i Federer, i Djokovic, i Murray a un certo punto della loro carriera hanno avvertito come necessario includere nel team una figura che fornisse nuovi riferimenti. Il super coach, intendiamoci, non è un guru chiamato a stravolgere i riferimenti tecnici del giocatore, ma piuttosto un consulente che suggerisca la migliore gestione della partita, dai suoi aspetti tecnici e psicologici, prima e dopo. Nello specifico, Santopadre per Berrettini e Tartarini per Musetti, cui va certamente riconosciuto il merito di aver condotto gli allievi ai vertici, continuerebbero a occuparsi del lavoro quotidiano, parimenti fondamentale nella definizione di un campione a tutto tondo. E ogni rivoluzione che si rispetti può anche agire più in profondità, magari portando nuove competenze anche nel delicato settore della preparazione atletica”.