Il tennista azzurro: “Deve ancora lavorare sul fisico per competere negli Slam”
Paolo Bertolucci in un’intervista all’Unione Sarda fa il punto sulle tre punte di diamante del tennis italiano, Matteo Berrettini, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. Secondo l’ex tennista azzurro, Berrettini è “quello che ha più possibilità di aggiudicarsi un titolo Major, sull’erba, su quella superficie è tra i primi tre-quattro al mondo. Ha già giocato una finale a Wimbledon persa contro Djokovic e ha vinto due volte il Queen’s”.
“Negli altri tornei dello Slam è più difficile per lo stesso Berrettini o per Sinner, l’altro italiano vicino al top Perché su cemento e terra ci sono otto-dieci giocatori da battere, è più complicato”. In particolare, Sinner nel 2022 ha dovuto registrare una battuta d’arresto: “Deve lavorare sul fisico. Gli mancano ancora due o tre anni per essere al top, per vincere di seguito uno dopo l’altro sette incontri tre set su cinque. Bisogna guardare l’esempio di altri giocatori di vertice. Zverev, quattro-cinque anni fa, aveva le gambe fini fini, poi con il lavoro in palestra è cresciuto fisicamente ed è diventato più competitivo. È la strada che devono seguire i nostri”.
Bertolucci non dimentica Musetti, il più migliorato quest’anno: “E’ il talento più puro del tennis italiano ed è anche il più giovane. Deve programmarsi meglio, quest’anno ha giocato troppo inseguendo punti Atp dappertutto e si è allenato poco. Sono comunque ottimista”.