Simone Vagnozzi non si sbilancia sul confronto tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz

In un'intervista, Simone Vagnozzi discute il confronto tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz e l'importanza della superficie di gioco.

Nel corso di un’intervista ai microfoni de “La Repubblica”, Simone Vagnozzi, tra i vari temi trattati, si è espresso senza mezzi termini su una questione molto discussa negli ultimi tempi, ovvero chi sia il migliore fra il suo assistito Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, i quali sono i principali protagonisti di questa nuova era del tennis.

“Sia Sinner che Alcaraz sono giocatori straordinari, ma dipende dalla superficie, dal clima della giornata e dall’orario in cui scendono in campo. Nel complesso, penso che solo alla fine della loro carriera potremo scoprire chi ha vinto più titoli e chi sarà stato il migliore fra i due” ha esordito l’allenatore dell’altoatesino.

“Quando ho conosciuto Jannik era un ottimo giocatore con poca visione tattica. Oggi ce l’ha, ha migliorato il servizio e la discesa verso rete. Può lavorare ancora su alcune variazioni sulla terra e diventare più sicuro quando scende a rete. Di lui apprezzo che non si prende mai troppo sul serio, non si sente speciale” ha proseguito il coach del numero uno del mondo.

“Sono convinto che Sascha vincerà almeno uno Slam. E’ migliorato molto dopo l’infortunio alla caviglia. Ha fatto più passi in avanti da quel momento in poi che in tutto il periodo precedente” ha aggiunto il marchigiano.

In conclusione, Simone Vagnozzi ha chiosato sulla squalifica per il caso Clostebol: “E’ stato uno choc. Dopo aver ricostruito ciò che è accaduto, gli ho detto che dovevamo andare in giro a testa alta, poiché Jannik non aveva fatto nulla di sbagliato e chi ha letto i documenti lo sa. Non auguro a nessuno di vivere una situazione del genere”.

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