Taylor Fritz va giù diretto su Jannik Sinner

Taylor Fritz va giù diretto su Jannik Sinner

Il tennista statunitense Taylor Fritz in un’intervista a Style ha parlato della sua carriera e dei suoi rivali: “A 14 anni ho partecipato a un camp con i migliori giovani tennisti degli Stati Uniti. E ho capito che erano tutti più bravi di me. Mi sono detto: ‘Cavolo, se non sono nemmeno fra i migliori 15 americani della mia età, come posso diventare uno dei migliori del mondo?’. Quell’esperienza è stata utile perché da quel momento ho cominciato a lavorare duro”.

Sul movimento italiano e Jannik Sinner in particolare: “Credo che Jannik rimarrà nella top ten per tanto tempo. La classifica dice che ora è il più forte e ci sono pochi dubbi: sa fare tutto, non ha punti deboli. Berrettini? Grande servizio e grande dritto, un bravo ragazzo anche fuori dal campo. Musetti ha un gran rovescio a una mano e colpi imprendibili, penso abbia margini di miglioramento”.

Sugli americani: “Frances Tiafoe, Tommy Paul e Reilly Opelka sono i miei migliori amici. Ma nello stesso tempo ognuno di noi vuole battere gli altri ed essere il primo statunitense a vincere uno Slam dopo due decenni”.

Il coaching non piace a Taylor Fritz: “Per me non dovrebbe esistere. Capire che cosa sta succedendo in campo, saper risolvere i problemi e cambiare strategia sono tutti elementi che fanno la differenza tra un tennista e un grande tennista. Introducendo il coaching, si va a perdere una peculiarità che rendeva il tennis uno sport unico”.

Camila Giorgi dà un dispiacere ai tifosi polacchi

Articoli correlati