“Non capisco perché la ITF non sposti i match un po’ più tardi”, ha commentato Nole dopo aver vinto il suo incontro.
Che Nole Djokovic potesse aver vita facile contro il boliviano Hugo Dellien – sconfitto con un duplice 6-2 6-2 – nel primo turno del torneo olimpico di tennis, c’erano pochi dubbi.
A sorprendere piuttosto sono state le sue dichiarazioni nel post partita. Il numero uno del mondo si è infatti lamentato delle condizioni climatiche, da lui definite impossibili, suggerendo all’ITF – la Federazione Internazionale Tennis – di spostare i match in altri orari. L’incontto del serbo, per la cronaca, si è giocato con una temperatura di circa 33°, con un’umidità che sfiorava il 90%.
“Sono le condizioni più dure in cui abbia mai giocato. Credo proprio che a nessuno piaccia giocare con un caldo e un umidità del genere, è dura per tutti. Mi aspettavo che le condizioni fossero complicate, ma quando vieni qui e le provi sulla tua pelle capisci che non sei mai preparato abbastanza. Sembrava che l’aria da respirare fosse assorbita dal campo. È stata dura, anche perché giocando a quest’ora, per come è fatto lo stadio, hai metà del campo in luce e metà del campo in ombra, e quindi non è facile vedere la palla nel migliore dei modi”, ha esordito il serbo in conferenza stampa.
“Non capisco perché la ITF non sposti i match un po’ più tardi. Il mio è stato l’ultimo match sul campo centrale ed è finito alle cinque o giù di lì, quindi ci sono ancora due ore di luce del giorno e sul campo ci sono anche i riflettori, si può giocare fino a mezzanotte. Capisco che ci sia il coprifuoco, ma spero che la ITF capisca che così non va bene, oggi ci sono anche stati dei ritiri. Le Olimpiadi sono un’esperienza fantastica e non è giusto che finisca così. Quindi l’unica cosa da fare è collocare i match nel tardo pomeriggio o durante la sera. Noi giocatori non possiamo fare altro che prendere atto delle decisioni che vengono prese da altri, ma così non è facile giocare”, ha concluso Nole.