“Se l’avessi saputo prima probabilmente avrei cambiato qualcosa”.
Tornato nel circuito in modo trionfale – il tennista romano ha subito vinto l’ATP 250 di Stoccarda battendo in finale Andy Murray – Matteo Berrettini è già volato a Londra per difendere il titolo vinto l’anno scorso al Queen’s, tradizionale torneo che precede Wimbledon. Intervenuto nella conferenza stampa pre-torneo, l’italiano ha parlato della decisione dell’ATP di non assegnare punti ai partecipanti ai Championships.
“La mia opinione è che l’esclusione non sia facile da digerire per i giocatori russi e bielorussi, però allo stesso tempo anche per gli altri giocatori, non solo quelli che perderanno punti ma anche quelli che non li guadagneranno. Secondo me non è stata la decisione più corretta. Soprattutto perché nel mio caso ho preso delle decisioni a livello di programmazione per non forzare la mano, saltando Parigi, ma se l’avessi saputo prima probabilmente avrei cambiato qualcosa”, ha esordito il romano.
“Capisco che è una situazione difficile e complicata per tutti, in primo luogo per le persone che stanno soffrendo per la guerra, però avrei preferito che questa decisione dell’ATP fosse stata presa in modo diverso, magari chiedendo ai giocatori. Nessuno ci ha chiamato, o chiesto la nostra opinione, e credo che non dovrebbe funzionare così. Forse si poteva evitare in qualche modo visto che si tratta della decisione più grande presa dall’ATP in 20 anni,che io sappia”, ha incalzato Matteo.
“Ho parlato con l’ATP, i vari manager e i giocatori, e pare che la decisione ormai sia presa. Non ci saranno modifiche. Devo accettarlo. È anche difficile giocare perché hai questo pensiero in mente: io so che indipendentemente da quanto gioco bene uscirò probabilmente dai primi 20. Sarà più difficile ma bisogna competere. Io credo che ogni giocatore andrà lì a giocarsi Wimbledon indipendentemente dai punti, perchè si tratta di uno Slam, e se ho letto bene ci sarà il record di montepremi. Io non ho visto nessun giocatore dire che non ci andrà”, ha concluso.