Il tennista russo non potrà giocare lo slam londinese
La decisione, da parte dell’All England Club, di escludere gli atleti russi e bielorussi dal torneo di Wimbledon ha inevitabilmente scatenato reazioni da più parti. E proprio uno degli interessati dal provvedimento, il moscovita Andrey Rublev, ha voluto sfogarsi apertamente a margine degli incontri del torneo ATP di Belgrado, in cui è impegnato in questi giorni.
“Alcuni giocatori e io abbiamo partecipato a una riunione a distanza con gli organizzatori del torneo di Wimbledon, per parlare della situazione. A essere onesti, le ragioni che hanno portato all’esclusione non hanno senso. Avrei potuto capire se escludere i giocatori russi e bielorussi avesse un qualche impatto, ma non servirà a niente e non cambierà niente. Quello che hanno deciso è discriminazione nei nostri confronti”.
“Vogliamo solo giocare, se ci fosse una dichiarazione da firmare che prevedesse la donazione di tutto il montepremi alle famiglie e ai bambini che soffrono, la firmeremmo – ha aggiunto Rublev -. Penso che una soluzione di questo genere dimostrerebbe davvero che il governo britannico è davvero dalla parte della pace e vuole dare una mano”.
“Potremmo raccogliere una cifra intorno al milione di sterline e penso sia una cifra enorme, che in due mesi nessun altro sport ha donato. Il tennis sarebbe il primo e unico sport a fare una donazione del genere e lo farebbe attraverso Wimbledon” ha concluso il tennista russo.