“A New York fu inaspettato, qui no, so che la la corsa non è finita”.
Matteo Berrettini è carico dopo la conquista della semifinale a Wimbledon, il primo italiano a riuscirci dopo 61 anni. Per il tennista romano è la seconda semifinale di uno Slam dopo New York, ma questa volta è diverso: “Agli Us Open non sapevo prima del torneo che avrei potuto raggiungere un obiettivo simile, è stato più inaspettato. Qui invece sapevo che potevo farcela, come so che la corsa non è ancora finita”.
“Sento si essere un giocatore migliore, ho più esperienza, più match sulle spalle. Auger-Aliassime? Non è mai facile affrontarlo. Sono molto contento. La quarantena in Australia l’abbiamo passata due settimane insieme ad allenarci, quindi ci siamo conosciuti piuttosto bene. Due anni fa ci siamo incontrati per la prima volta sull’erba, lui è migliorato molto. E’ bellissimo giocare su un campo così. Buona fortuna a lui, ma sono contento per me”.
La semifinale con Hurkacz: “Sarà la prima volta per tutti e due. Hubert sta giocando bene, quest’anno ha vinto a Miami, se ha battuto Federer tre set a zero vuol dire che sta giocando bene, però io ho fiducia“.