Matteo Berrettini a metà tra l’emozione e delusione dopo la finale di Wimbledon, persa contro Novak Djokovic.
“Come avevo già detto dopo la semifinale, anche solo sognare di arrivare fino alla finale di Wimbledon sembrava anche troppo – ha spiegato Berrettini nella conferenza stampa di fine match -. Ma adesso sono deluso e arrabbiato. Non solo per la sconfitta, ma perché credo di non aver giocato il mio migliore tennis”.
Il motivo, secondo il tennista romano, è presto detto. “Dall’altra parte c’era un avversario come Nole. La sua prestazione di oggi spiega perché è uno dei migliori di ogni tempo. Sapevo che con le sue armi avrebbe annullato le mie. Forse lui è l’unico che poteva mettermi in difficoltà sull’erba e battermi. Tanto più che mi sentivo bene, e questo è stato un aspetto non facile da gestire sul fronte emotivo”, ha rivelato Berrettini.
Quindi l’ammissione su ciò che gli è mancato nella finale di Wimbledon. “Entrare meglio nello scambio, in particolare da fondocampo. Devo però dire che mi lascio alle spalle due settimane da urlo. Ora so di poter vincere questo trofeo”, ha concluso Berrettini.