“Questa situazione è in linea con quanto deciso dal CIO sugli sport individuali”, ha dichiarato il dirigente.
Non si placano le polemiche per la decisione, assunta dagli organizzatori del torneo di Wimbledon recependo le indicazioni del Governo britannico, di escludere i tennisti russi e bielorussi dalla prossiam edizione dello Slam londinese. Dopo le voci di protesta dell’ATP, di Novak Djokovic, Adriano Panatta e Andrej Rublev (uno degli atleti colpiti dal divieto), anche il numero uno dello sport italiano ha detto la sua.
Nel corso di un’intervista riportata dall’ANSA, Giovanni Malagò ha mostrato di comprendere il dibattito in atto sull’opportunità della scelta, indubbiamente forte, messa in atto: allo stesso tempo però non ha potuto non sottolineare la coerenza con quanto già stabilito nello stesso ambito in altri sport individuali.
“Tennisti russi e bielorussi esclusi da Wimbledon? È giusto che questa scelta faccia discutere, fino ad ora non c’era stata un’azione così chiara. Sapete benissimo che il tennis è regolato a livello sportivo da tre soggetti: la federazione internazionale, ATP e WTA, e associazioni come il Grande Slam, che sono un mondo a parte. Capisco il dispiacere da parte dell’ATP, ma devo dire con grande franchezza che questa situazione è in linea con quanto deciso dal CIO sugli sport individuali”.