La prima notte da ex atleta per Usain Bolt è stata un incubo.
Impossibile prendere sonno dopo lo choc dell’infortunio nella finale della 4×100 così, tagliato il traguardo zoppicante tra gli applausi scroscianti del pubblico londinese, il giamaicano ha preso la parola via social nel cuore della notte, mostrando una drammatica immagine di sé mentre a petto in giù viene trattato sul lettino di un fisioterapista.
“Non era certo questo il modo col quale avrei voluto dirvi addio – ha scritto Bolt rivolgendosi ai propri tifosi –. Ho dato tutto, in pista. Ho dato tutto me stesso, come sempre. Mi spiace non essere nemmeno riuscito salutarvi, ma sarò allo stadio domani e mi farò vedere”.
Pochi minuti dopo, ecco il saluto pure, via Twitter e Instagram: “Grazie amici miei, affetto infinito per tutti voi”.
Il tutto mentre il medico della nazionale giamaicana, Kevin Jones, dava la propria versione sull’infortunio e mentre i compagni della staffetta ripercorrevano i drammatici secondi, provando a darne una spiegazione: ”Ci hanno trattenuto troppo a lungo – ha detto Yohan Blake, riferendosi alla lunga attesa nel freddo della call room – Usain aveva freddo e a un certo punto mi ha detto ‘Questi sono matti, ci han fatto stare qui troppo a lungo e prima di farci partire hanno proposto anche due premiazioni'”.