“L’allenatore è il punto di riferimento, è lui che deve dare la linea”: è il pensiero di Dino Zoff, che a Radio Rai si è espresso sulle evidenti difficoltà della Nazionale di Giampiero Ventura.
I giocatori si sono confrontati dopo il deludente pareggio con la Macedonia: “Bisogna credere nei ruoli. Ci sono delle regole, è la personalità del ct che deve dare una certa linea determinata. Chi va in campo deve dare il massimo, non ci sono riunioni da fare o non fare”.
“Mi ricordo una riunione di noi giocatori nel 1974 sul treno per Stoccarda, vennero fuori due o tre cose e subito hanno chiuso la discussione perché non erano compatibili con il ruolo di giocatori. L’unico responsabile è l’allenatore. Io da ct mi preoccupavo anche quando i giocatori dicevano cose positive, non era loro compito parlare, ci sono regole e la responsabilità è del ct”.
Poi un consiglio a Ventura: “Il clima di sfiducia credo sia aumentato dopo il tracollo per 3-0 con la Spagna. Siamo andati a Madrid cercando di esorcizzare la paura con le parole, ma a queste devono seguire i fatti. E ritengo che il nostro atteggiamento sia stato indice di poca sicurezza. Se si parla troppo, non si ottengono grandi risultati. È sempre stato il nostro male. La mancanza di affiatamento danneggia le prestazioni. Non c’è tempo per provare moduli nuovi, bisogna cercare qualcosa di semplice e soprattutto adeguare il modulo di gioco al vero valore della squadra di cui dispone. Adesso serve il meglio del momento”.
Ma alla fine, secondo il campione del mondo 1982, gli Azzurri si qualificheranno: “Per una convinzione personale, ritengo che la Nazionale alla fine andrà in Russia”.