Massimiliano Allegri in un’intervista a Sky non risparmia una stoccata all’ex tecnico della Juventus Antonio Conte: “Stavo facendo il trasloco di mia figlia da Milano. Mi arrivò una chiamata strana, era un momento in cui sembrava fossi destinato alla Nazionale. Alle cinque mi chiamano e mi dicono che il presidente mi voleva parlare, poi vidi un messaggio che diceva che Conte si era dimesso e allora capii. Eredità pesante? Ero sereno perché credevo che quella squadra avesse tanto da dare, soprattutto in Europa. Conte fece bene ma quello fu merito di tutti a partire dalla società, difficile che un allenatore faccia tutto da solo. Ostilità? I tifosi erano giustamente legati a Conte perché lui aveva dato la possibilità di tornare a vincere ed io avevo fatto un’analisi lucida sulla squadra”.
Il tecnico bianconero ha parlato anche della finale di Cardiff: “A fine primo tempo avrei dovuto fare 2 o 3 sostituzioni, ma sarebbe stato impossibile. Avevo Pjanic con un ginocchio in disordine, Mandzukic con una caviglia che si stava gonfiando. Li ho mandati comunque in campo e anche per le loro condizioni ho chiesto alla squadra di provare a fare una partita diversa. Negli ultimi 5 minuti del primo tempo loro hanno preso il sopravvento, noi siamo stati fermi e avevamo paura di prendere gol. Nella ripresa, quando hanno visto che eravamo in difficoltà, ci sono saltati addosso. Dopo il pareggio abbiamo continuato a spingere, è una partita che ci servirà da lezione soprattutto nella gestione degli incontri futuri. Dopo un avvio a cento all’ora non potevamo pensare di fare un secondo tempo come il primo, bisogna conoscere meglio i ritmi della gara e i tempi di gioco. L’idea iniziale era di chiudere in vantaggio il primo tempo, oppure ad inizio ripresa, anche qualche minuto dopo”.