Mentre il neo direttore sportivo del Parma Daniele Faggiano rimane ermetico sul mecato (“Ci serviranno giocatori funzionali, che abbiano fame, ma non abbiamo nessuna intenzione di fare una rivoluzione”) e chiude al momento all’arrivo degli svincolati e annuncia un mini-ritiro invernale durante la pausa (dal 30 dicembre al 20 gennaio) “per recuperare la condizione fisica” (uno dei punti dolenti della prima parte di stagione), tutto intorno all’ex dirigente di Trapani e Palermo scoppia un caso.
A sollevarlo è stato Vittorio Galigani, ex dirigente di lungo corso in società di Lega Pro, ora editorialista per “Tuttomercatoweb”, secondo il quale la nomina di Faggiano al Parma sarebbe stata favorita dal suo mentore Giorgio Perinetti, che lanciò Faggiano a Bari.
Galigani è andato giù pesante, incolpando l’Adise, l’associazione dei direttori sportivi, nella quale Faggiano e Perinetti occupano ruoli istituzionali, che permette “che norme, regolamenti ed accordi collettivi vengano pedissequamente calpestati” dice Galigani, considerando anche che con il contratto firmato per il Parma per Faggiano si è materializzato il terzo tesseramento stagionale dopo quelli con Trapani e Palermo.
Una regola, quest’ultima, dribblata grazie al fatto che il Parma milita in una Lega differente rispetto alle due società siciliane, ma in ogni caso Perinetti ha tenuto a rispondere a muso duro al collega: “Galigani mette il dito nella piaga su alcuni regolamenti che sono stati o disattesi oppure interpretati. Voglio ricordare che sono stato una delle vittime dell’impossibilità di trasferimento, non essendo potuto andare dal Siena al Genoa e dal Palermo alla Sampdoria. Tratto l’argomento in maniera molto sentita: le conclusioni o allusioni del Signor Galigani, che conosco da molti anni, non trovano riscontri esatti – ha risposto Perinetti sempre a TuttoMercatoWeb – Mi vanto di essere stato mentore del giovane Faggiano, volendolo al mio fianco nelle società dove lavoravo, ma poi il signor Faggiano ha cominciato a lavorare per conto proprio. Peraltro l’ipotesi secondo la quale io avrei consigliato Faggiano al Palermo è paradossale, non avendo io più rapporti con il club siciliano, quanto al Parma essendo una diretta concorrente del Venezia mi sarei fatto male da solo”.
“Ma la cosa più importante che mi preme sottolineare – ha concluso Perinetti – È che la denuncia del Signor Galligani arriva tardiva essendo stata proprio l’ADISE il giorno dopo l’ufficialità di Daniele Faggiano a Parma a richiedere alla FIGC di rispondere al quesito sulla liceità di un terzo tesseramento in un’unica stagione proprio al fine di evitare possibili fraintendimenti essendo oltretutto, Faggiano, un consigliere ADISE. Associazione che non ha né figli e né figliastri, caro Galigani”.
Finito? Niente affatto… “Io non ho accusato apertamente Perinetti – la controreplica di Galigani – Evidentemente lui si è sentito colpito sul nervo scoperto e si è autonomamente voluto tirare in ballo ammettendo implicitamente che nel caso Parma/Faggiano, sono stati disattesi tutti i regolamenti e gli accordi collettivi. Con un ipotetico intervento tardivo anche dell’Adise. Come da lui asserito”.