All’Inter lo scontro diretto, alla Roma… Patrik Schick.
Potrebbe essere questo il curioso esito del doppio confronto che ha unito nerazzurri e giallorossi in questo scorcio finale di agosto.
Sul campo la squadra di Spalletti si è imposta in rimonta, non senza polemiche arbitrali, ma sul mercato sembra incolmabile il vantaggio che la Roma ha accumulato per assicurarsi l’attaccante ceco della Sampdoria.
Così se Di Francesco ha glissato a fine partita (“Grande giocatore, ma la mia società non mi ha riferito nulla”), è toccato al direttore sportivo dell’Inter Piero Ausilio firmare, prima del via del match ai microfoni di Premium Sport, quella che assomiglia a una dichiarazione di resa, per motivi societari:
“Le disposizioni della società sono molto chiare: possiamo muoverci per l’attacco solo se ci saranno prima delle uscite. In difesa invece dobbiamo completare il lavoro. Schick e Keita? Quanto detto vale a prescindere dai nomi”.
Tradotto: là dietro ci sono esigenze oggettive legate al ridottissimo numero di centrali a disposizione, da qui il probabile arrivo di Mangala, mentre davanti al momento c’è abbondanza. Solo l’eventuale uscita di Stevan Jovetic rimetterebbe l’Inter in gioco per Schick. Se non sarà troppo tardi.