L’Armani torna in campo venerdì sera a Barcellona per la 14a giornata. Con la nona sconfitta, la sesta consecutiva, peggior striscia di Euroleague, scende all’ultimo con 4/9 assieme a Brose, Unics (ha vinto senza il top scorer Langford) e Galatasaray. In realtà per la differenza canestri è penultima, ultimi i turchi di Ataman. Fatale nell’ennesimo flop casalingo col Panathinakos di Bourousis e Fotsis, gli ex ai tempi delle deludenti due stagioni milanesi di Sergio Scariolo, la prova nei due mediocri quarti centrali ( parziale 28-41) che hanno scavato alla fine il pesante solco finale di 14 punti (72-86). Parità alla voce rimbalzi (37-37, con 9 di McLean migliore dei milanesi anche per punti e valutazione, 16 e 24) e 3 assist in più (17-14), ma il -15 nella valutazione (76-91) riflette esattamente il divario del punteggio e di quel che si è visto in campo. Male al tiro Simon (1/4) e Raduljica e malissimo Kalnietis 2/11 nel quintetto, 10 punti per Sanders ma 0/3 nelle triple, nessun’altro è arrivato in doppia cifra.
“Il nostro massimo sforzo è inversamente proporzionale al risultati, il corpo c’è ma non la testa”, questa l’analisi sul sito di Euroleague di McLean in conferenza stampa, mentre Repesa fa ammenda ma continua non capire e – si sa – un coach che non capisce i suoi giocatori serve a poco. E sono molti i tifosi auspicano una possibile svolta con l’arrivo di Recalcati che era nei giorni scorsi fra i candidati della panchina del Maccabi che ha poi deciso diversamente e tornerebbe ad allenare volentieri nella città dove è nato.
Fra le molti email ricevute, questa è la più sconsolante: “Uno scempio. Ma si può? E’ assurdo”. Un mio lettore ad di un’azienda innovativa mi tira le orecchie: “Credo che la Dirigenza abbia grosse colpe, ma più di tutti ne ha l’allenatore. So che non sei d’accordo, mi pare tu fossi sempre un estimatore di Repesa, di cui ho una pessima opinione: non sa gestire squadre di club, ignora il concetto elementare di “quintetto base”, è presuntuoso, arrogante, non sa gestire gli uomini difficili, vedi Pozzecco e Gentile”. Mi cospargo il capo di cenere, una figura come Repesa va giudicata nella sua carriera, e spero che abbia allentato i freni della sua “policy” che pretende dalla squadra. Lui deve fare uno sforzo e tornare quel ginnasiarca che è stato. Mi dicono di un ritorno da Belgrado a scaglioni per una festa di compleanno in un ristorante prima della partenza con qualche altro slavo. I laudatores hanno fatto danni, prima della stagione avevo scritto: “Mantengo la stima, ma piano. Repesa non ha mai brillato nella Coppa dei Campioni e quella dove andò in finale con la Fortitudo è scritta nell’albo dei record per il passivo, e la squadra che ha costruito mi sembra simile a quella dell’Unicaja di 3 anni fa, un blocco slavo lui, Simon, Dragic e il centro Luka Zoric e uno americano, che per tutta la stagione alternava vittorie e sconfitte e non arrivò ai playoff. Difatti”.
C’è qualcuno fra i lettori che suggerisce ad Armani di andare sulla panchina, naturalmente è una battuta grottesca e amara e dico che bisogna portare rispetto a Re Giorgio e anche al coach. A loro ricordo che il presidente Livio Proli ha detto al momento del divorzio con Gentile che “l’allenatore non si tocca”. Forse dovrebbe fare una verifica fra quello che sta succedendo e potrebbe succedere più avanti (ieri il pubblico è calato di 3500 unità, ma forse è dovuto allo shopping natalizio) e la sua coerenza. La coerenza anche ai livelli più alti della politica in questo momento è solo un sostantivo sul vocabolario, e Proli non sarebbe il primo né l’ultimo a calpestarla. E inoltre c’è il precedente di Luca Banchi. In una situazione simile, il presidente più discusso nella storia dell’Olimpia confermò che coach Banchi non si toccava considerandolo “un modello di uomo-azienda”. Poi sulla spinta dell’umore di piazza a fine stagione lo tenne in panchina e dovette pagarli anche i premi per i titoli vinti nel 2015-16 da… Jasmin Repesa. In virtù di un contratto che qualche collega suo non avrebbe accettato e contrario a ogni principio logico e giuridico.
Giornata di sorpresine e sorpresone. Fra le prime la vittoria dell’autarchico Zalgiris sul campo dell’Efes (con soli 2400 spettatori) che guida il campionato turco ma non riesce a trovare il passo giusto in coppa. Se vogliamo anche quella del Panathinaikos rilanciato dal coach spagnolo Pascual che vinse il trofeo col Barcellona. Fra le sorpresone David Blatt con una squadra da 7-8° posto e che stenta nel campionato, ha battuto Zeljko Obradovic sul campo del Fenerbahce ed è la mina vagante. Determinanti i 42 punti della coppia americana Clayburn-Wildekin. E mettiamoci anche quella del Cska. E’ vero che al momento è la migliore squadra con 3 vittorie in più delle inseguitrici Real, Olympicos, Baskonia (9/4), ma ha vinto senza Teodosic e De Colo sul campo del Maccabi, evidentemente la Coppa dei Campioni vinta in rimonta è stata uno sprone e Itoudis, vice di Obradovic, ha superato il maestro.
L’argentino passaportato italiano Pablo Prigioni ha debuttato nel Baskonia senza segnare un canestro con 0/2 2 rimbalzi 1 recupero, scambio fra Efes e Banvit che cede Aldemir Furkan e prende la guardia Maxim Mutaf, il Brose allunga a panchina con Jerel McNeal (1,91, 29 anni, ex Montegranaro e Suns, 14,3 punti e 4,3 rimbalzi nell’Aris). Il Barcellona decimato giocherà anche senza Perperoglu, uno del quintetto che si ferma per un mese e mezzo per una lesione del polpaccio. Operazione al ginocchio per Joe Alexander, ex di Sassari, il quale aveva però dato uno scarso apporto al suo ritorno al Maccabi.
Gli spettatori complessivi sono stati 63.547 di cui un terzo dei due campi spagnoli, di cui 14.226 – top del turno – per il derby Baskonia-Barcellona e 8.200 per Real Brose. La media di 7.943 è stata stata inferiore agli otre 8.000 degli ultimi 5 turni. Nelle 13 giornate per 5 volte si è sceso sotto gli 8.000, la minor affluenza per il 3° turno con 7.357 Al Forum 8.468, per la prima volta non c’è stato l’esaurito ma sopra la media contro i soli 2.424 di Efes-Zalgiris.
Tutte sconfitte le squadre degli italiani. Assenti Bargnani e Hackett. Sufficienza di Melli (Brose): 7 punti, 2/4 1/3 d3 4 rimbalzi e 10 di valutazione per 19 minuti a Madrid. Insufficienza per Datome (no- starter 5 punti 2/2 0/1 tl1/1 4 r 1a 4 Valutazione per 15′). Al minimo del minimo con zero punti per gli italiani Armani: -1 Cinciarini con 1 persa in 4’44”, +1 Abass 0 p 1r 8’48”, non entrato Pascolo, fuori Fontecchio. Anche il gruppo azzurro in questo momento è un problema: qualcuno in casa Armani se ne accorge?
Questo il programma dellla 14.a giornata:
Oggi 22 dic- ISTANBUL (ore 18): Galatasaray-Efes (2° arbitro Paternicò); BELGRADO (ore 19): Stella Rossa–Real Madrid; KAUNAS (20): Zalgiris-Unics; BAMBERG (ore 20): Brose-Olympiacos.
Domani 23 dic – MOSCA (ore 18): Cska-Fenerbahce; ISTANBUL (18.45): Darussafaka-Maccabi; ATENE (20.15): Panathinaikos-Baskonia (1° arbitro LAMONICA); BARCELLONA (ore 21): Barcellona-OLIMPIA (arbitri Belosevic, Saso, Balak).
Classifica (13 g): 12-1 CSKA; 9/4 Real Madrid, Olympiacos, Baskonia; 8/5 Panathinaikos, Fenerbahce; 7/6 Darussafaka; 6/7 Efes; 5/8 Zalgiris, Stella Rossa, Maccabi,Barcellona; 4/9 Brose, Unics, OLIMPIA, Galatasaray. Prossimo turno (ultima andata, 29 dicembre Armani-Zalgiris)
A cura di Enrico Campana