Se Atene sorride con un Gentile tosto che convince i nuovi tifosi anche se il Panathinaikos vince nell’overtime grazie ai guizzi di altri due ultimi arrivati, Gabriel e James, Milano piange. Nella storia bella dell’Olimpia, tanti trionfi utili per fare crescere la pallacanestro italiana, pesante come un macigno questo record imbarazzante. Uno sfregio al passato: mai successo di vedere la squadra scudettata perdere 10 partite consecutive in Europa come Sassari e adesso in fondo alla classifica della Coppa dei Campioni che adesso si chiama Euroleague a cresce come prestigio. Mancano 13 giornate alla fine della regular season, ci sono ancora 26 punti a disposizione, il distacco dalla 7a e 8a squadra è di 5 vittorie e fra l’altro Stella Rossa e Darussafaka devono venire a Milano, la matematica lascia aperto ancora un filo di speranza. Repesa ci aveva assicurato che sarebbero venuti tempi migliori, ma come si può ancora credergli dopo i 37 punti e i 74 nella Valutazione, la somma delle voci del gioco, di Mosca.
Zitti e Mosca! La campagna di Russia è stata fatale, ha cominciato l’Unics, considerata la più debole, affondando un mese fa il coltello nella piaga e dopo i 21 di Kazan è venuta Mosca a dare la misura dello standard a livello internazionale di una svolta trasformatasi in una vera imprevista controsvolta, almeno a giudicare delle batoste, inaccettabili a livello internazionale per un tale marchio. E’ infatti tale quella intrapresa le ultime 2 stagioni: messo alla porta il tecnico del primo scudetto Armani dopo avergli rinnovato per contratto, si è andato andare a prendere in Croazia un allenatore sotto contratto, pagando Banchi per l’anno successivo, premi compresi per risultati acquisti da altri, e una penale al club del nuovo arrivato, il Cedevita, che poi – guarda la nemesi – ha messo fuori i milanesi dalla competizione. E al primo giro. E nell’Italia dei voucher il naso si storce vedendo queste cose…
In un basket che manca fra e tante cose anche di una critica onesta, Mosca ha smentito definitivamente i pronosticatori, i creduloni, i laudatori che davano l’Olimpia in grado di lottare per il titolo. L’Arcitaliano del basket aveva previsto, per andare di lusso, un piazzamento fra il 6° e l’8° dando per scontato che Gentile, con un rinnovo triennale in tasca, tirasse il gruppo. Poi è successo quel che è successo, il Panathinaikos ha potuto prendere un giocatore svalutato dal suo club ed è al 5° posto. Milano 11 posti sotto. Bell’affare..
Si era persino sbilanciato, circa un mese fa, quando la Maison cominciava a scricchiolare, persino il CT Messina. Un gesto di fair play comprensibile, il suo, in vista della scadenza del contratto con gli Spurs: se non sarà il successore di Popovic, Ettore sa bene che a 57 anni è meglio (o conveniente) essere il primo a Milano che il secondo nella NBA, e tutto fila nel verso giusto perché la prossima stagione il compito di rilanciare l’Olimpia tocchi a lui. Per la verità i tifosi gradirebbero un ritorno di Djordjevic che sta facendo bene anche al Bayern e Trinchieri che ha cominciato all’Olimpia e la presidenza potrebbe cambiare, ma Messina di sicuro è un “must”, per dirla con linguaggio delle aziende del lusso. Petrucci e Proli sono diventati “amichetti”, il monarca romano del basket si è prestato anche a salire nella contea milanese calzando le scarpette rosse. Ai due, in calo di popolarità, farebbe gran comodo l’assistente di Gregg Popovich per il suo indiscusso valore. E’ un “do ut des” forse non proprio alla pari, però la sinergia permetterebbe alla Federazione di aver il CT in Italia e non una guida per corrispondenza del settore azzurro. E anche meglio “allenato”, non il rugginoso Messina del preolimpico di Torino. E inoltre, nel momento in cui la Fip predica risparmi, non ci sarebbe l’onere di un contratto, se non bonus e premi partita.
La decima sconfitta ha fatto sprofondare la Grande Incompiuta al livello che si merita, perché le classifiche nello sport rappresentano la cifra esatta del profitto e dell’impegno. E tanti complimenti ai vertici del club per essere riusciti ad aver costruito una squadra anche peggiore di quella della disastrosa stagione scorsa. In queste 17 partite si sono manifestate, nessuna esclusa, tutte le sue debolezze strutturali (prima fra tutti quella del play, ma anche col centro serbo, “Sua Gravità” Raduljica non si scherza). E poi sono emerse le contraddizioni, le mosse sbagliate del club. A monte quella delle cessioni di Langford e Jerrells. Keith mano d’oro segnava 17 punti di media in maglia Armani, oggi è il MVP dell’Euroleague con 24 punti di media, prende rimbalzi, distribuisce assist, difende, un leader vero in mezzo a onesti lavoratori. Senza scordare Curtis Jerrells autore del canestro-scudetto del primo titolo Armani che a Gerusalemme sta tirando fuori le castagne dal fuoco con un sentito grazie del signor Pianigiani, il suo allenatore.
Certe partite non si posso nemmeno raccontare, bastano le cifre nude e crude per l’autodafè di Mosca. I 37 punti e e 74 di valutazione della Beresina russa mostrano anche particolari dello schianto paradigmatici, appartenenti cioè al cammino di questa squadra, alla sua storia e forse anche alla sua natura debole o indebolitasi per le sconfitte. Per la regia stavolta una miseria i 4 assist fra Kalnietis (2) e Hickman (2) e Cinciarini (0) e pesante tributo al gioco del trio con 11 palle perse, di cui ben 6 del non-play americano che aveva già peccato altrettanto la settimana scorsa in Turchia. Lo “strepitoso Kalnietis” (aggettivo usato per la gara di Istanbul, 20 punti) ha lasciato il posto alla sua controfigura: 3 tiri sbagliati, 1 punto su tiro libero, zero rimbalzi per 12 minuti di gioco; pochi alti e troppo bassi in questa sua seconda stagione. Cinciarini, partito in quintetto, ha portato sul groppone, per 23 minuti sofferti, la sua volonterosa rassegnazione: 3 rimbalzi 3 perse, 6 punti con 1 solo canestro su 4 e 3 tiri liberi. E la somma dei punti dell’ineffabile trio è di appena 12 punti: 6 il Cincia, 5 Ricky e 1 Mantas. Che ha addirittura ha fatto di peggio – ohibò – alla voce valutazione, 5 sotto zero per il +2 di Cinciarini, il -4 di Hickman e il -3 di Kalnietis.
Il “Cincia” è un buon cristiano, non una star, non si può chiedergli quello che non può dare un limone spremuto. Il doppione di Hickman, Zoran Dragic, praticamente scomparso, ha fatto peggio di tutti, con -7. Ultimo, ma non ultimo, Milan Macvan: con tanta mediocrità attorno (5 giocatori in segno meno, 7 Dragic, 4 Kalnietis, 3 Hickman, 2 Pascolo, 1 Fontecchio e al minimo McLean e Abass con +1, quindi 7 giocatori fuori gioco) il serbo di ferro ha fatto la figura del big, 19 punti, 11 rimbalzi. Sarebbe il MVP della 17a giornata con 33 di valutazione, quasi il 60 per centro dell’intera Olimpia (54) ma la nemesi gli toglie il premio di MVP della giornata. La ragione è che nell’Euroleague il MVP può essere soltanto il giocatore di una squadra vincente, per cui si rende merito invece allo show di Luca Doncic. Il 17enne prodigio del Real al quale sono mancati 2 assist per una storica tripla doppia. Questo sì che è un play, e con 32 di valutazione ha portato al successo i madrileni sotto di 3 all’inizio dell’ultimo quarto coi turchi.
In questo turno n.17, numeraccio che ha colpito facendo calare di colpo di ben 20 mila spettatori, da 69.000 a 49.000 la media totale degli 8 campi, il Panathinaikos si è preso due punti d’oro con l’Efes vincendo nel supplementare, 22-11, che sistema anche il saldo del doppio confronto che fa classifica. Decisivi nell’overtime i canestri e tiri liberi dei due americani arriva a metà stagione che stanno maturando in Europa, Kenny Gabriel (arrivato da Krasnodar) e Mike James (scaricato dal Baskonia l’ultima stagione). Per la verità Gentile non avuto il punch finale dei primi 40 minuti ma i 15 punti sono il secondo miglior punteggio della sua travagliata stagione. Il top in magli Armani sono stati i 17 punti sempre con l’Efes alla sesta giornata, si vede che l’Efes lo ispira….
Non è un caso che crack di Milano abbia una data precisa e sia iniziato dopo la bella vittoria casalinga con l’Efes, una volta incassata la vittoria nella gara successiva col Baskonia. E poi , sempre sul calendario, il 17 dicembre della fatal Belgrado, proprio quando il risultato coi turchi, apriva prospettive di playoff, sono arrivate 10 sconfitte ed è piovuto sul bagnato. Il torto di Gentile è stato quello di aver espresso con chiarezza i criteri di gestione della squadra, ma non essendo più il capitano lo sfogo è stato visto come un’insubordinazione. E’ stato messo lui fuori squadra accettando invece il pericoloso andazzo. Il prezzo della ragion di stato è stata la serie di mazzate senza precedenti. E la gente adesso, di fronte a questa caduta a picco, vedendo che non si cercano ripari, che non si va sul mercato, leggendo le deboli giustificazioni dei responsabili della situazione, invoca addirittura un intervento diretto di Giorgio Armani. Che certamente deve occuparsi di cose ben più importanti…. Siamo al capolinea di una politica verticistica senza una base di competenza adeguata e con una vena di superbia fattasi largo nell’ultimo decennio e che pretende di volersi occuparsi delle sorti della Lega e del basket italiano invece di concentrarsi sulla sua realtà. Una cattiva abitudine nella nuova “razza padrona” che ha indebolito il basket italiano, soprattutto la Lega e lo ha lacerato al suo interno. E confermata dall’ultima spaccatura per la nomina del rappresentante di Lega nella Fip, dove l’alleanza sul candidato di Milano ha prevalso di misura.
L’Arcitaliano invita a riflettere “lor signori” e la massa critica dei social forum (che non è statica o orba) sulle 13 sconfitte totali dell’Armani che certificano la credibilità del basket italiano in questa stagione rivoluzionaria di crescita di prestigio e interessi della Coppe. Sono nate la super-Euroleague a 16 squadre con la sua competizione satellite, l’Eurocup con 24 squadre, e la Champions League della FIBA a 52 squadre. Ad oggi il basket italiano ha toccato il punto più basso, mentre gli altri accelerano noi rimaniamo indietro, con 28 vittorie e 37 sconfitte. Un dato che si ricava dal 4/13 dell’Armani e il 24/24 delle 4 di Champions (8/4 Venezia e Avellino, 5/7 di Sassari, 3/9 Varese, vale un 41 per centro. Che significa fascia. Quando poi non basta il verdetto del campo, ci si mette pure la politica sportiva. L’Eurocup aveva cooptato tre squadre italiane, su pressione della FIBA la Fip è intervenuta nel merito bloccando la partecipazione delle stesse e fra loro c’era la Grissin Bon con la maggior concentrazione e di giovani azzurri e quindi alla nazionale che è il cavallo di battaglia di Petrucci da 4 anni che non arriva mai tra i primi 3 ai Gochi, ai mondali e all’europeo. Per analogia un arbitro del primo livello (Paternicò) è stato sospeso dalla Fip che non ha avuto nemmeno soddisfazione dei suoi organi di Giustizia che sollecitati a levare la castagna dal fuoco si sono dichiarati “non competenti” sulla questione che toccava al Commissario degli Arbitri che non ha preso posizione pur avendone la responsabilità. Bastava un giro di telefonate presso le altre nazioni per rendersi conto che siamo stati l’unico paese a prendere provvedimenti del genere, anti-sportivi, e sconsolante l’ammissione di Petrucci – a scoppio ritardato – per il quale effettivamente la tre squadre sono state un po’ penalizzate.
EUROLEAGUE – 17a giornata
KAZAN (3.577): UNICS-Brose 63-58 (and. 86-89, +2; Val.72/55, +17; 27 K.Langford 7/17 3/7 da3 tl4/6 10r 5a V29; 13 J.Strelnieks 2/3 2/6 da3 tl3/4 7r 6a V27, 4 N.MELLI starter, 2/6 0/4 da3 10r 2a V5, 33’16). R-A: 37-13; 37-15; T3: 5/18, 27,8 – 4/25, 16,0 MVP: 29 Keith LANGFORD, Usa
ISTANBUL (4.126): DARUSSAFAKA-Baskonia 98-89 (and: 52-73, -13; Val.109-104 +5; 20-24, 27-22; 27-22, 21-21; 29 D.Bertans 7/9 3/4 da3 tl6/6 5a 6fs V31, 21 B.Wanamaker 2/7 4/4 da3 tl3/5 4a V21; 19 A.Hanga 4/6 3/5 da3 V19, 12 C.Budinger 4/5 1/5 da3 tl1/2 4r 4a V19, 0 A.BARGNANI 1pe V-1, 3’15). R-A: 39-20; 31-22. MVP: 31 Dairis BERTANS, Lettonia
BELGRADO (7.648): STELLA ROSSA-Fenerbahce 75-73 (and. 72-87, – 13; Val.82-85, +3; 23-23, 21-19; 17-17, 14-14; 21 O.Kuzmic 9/15 8r tl2/3 V28, 14 .Jenkins 3/4 2/3 da3 tl2/2 3r 2a 2re V18; 16 E.Udoh 7/8tl2/2 3r V25; 16 G.DATOME starter, 0/2 4/5 da3 tl4/4 3r 2a 2re 0pe, V22, 26’43). R-A: 33-18; 24-20. MVP; 28 Ognien KUZMIC, Serbia
BARCELLONA (5.173): Barcellona-OLYMPIACOS 67-69 (and. 52-59, 2/0; Val.64-78, +14; 20-17, 13-12; 21-27, 13-13; 16 P.Koponen 1/5 4/5 da3tl2/2 3r V14, 15 T.Rice 5/10 1/6 da3 5a, 12 Tomic 9r; 16 G.Printezis 5/10 1/5 da3 tl3/5 9r 2a 5fs, assente V.Spanoulis). R-A: 38-14; 37-11; T2 Barcellona 18/47, 38,3. MVP: 20 Georgios PRINTEZIS, Gre
MOSCA (7.511): CSKA-Armani 101-64 (and, 79-64, 2/0; Val.128-54, + 74; 27-9, 29-16; 22-21, 23-18; 22 N.De Colo 3/4 3/6 da3 tl7/7v3a 9fs V30, 18 A.Vorotsevich 3/3 4/6 da3 3 r; 19 M.Macvan 3/5 3/5 da3 tl4/6 11r 3a V33, 15 K.Simon 4/5 1/2 da3 tl4/6 6r 5a 3pe V21, 10 M.Raduljica 4/7 tl2/2 3r 2pe, 6 A.CINCIARINI starter, 0/1 1/3 da3 tl3/4 3r 0a 2re 3pe 4f V2, 23’25, 3 A.ABASS 1/2 da3 1 pe 1r 1f V1, 11’06, 2 D.PASCOLO 1/3 2r 1a V-2, 0 S.FONTECCHIO V-1, 2’13). R-A: 28-24; 34-17, Pe 9-23, Re 11-4. MVP: 33 Milan MACVAN, Srb.
ISTANBUL (2.146) : GALATASARAY– Zalgiris 87-79 (and., 75-85, -2; Val.100-91, +9; 17-17, 23-17; 25-23, 22-22; 21 B.Fitipaldo 3/5 4/7 da3 tl3/4 6a V18, 17 T.Pleiss 6/8 tl5/5 7 r, 11 V.Micov 5r 5a V21; 18 B.Motum 6/8 1/4 da3 tl3/5, 10 L.Westermann 0/3 2/5 da3 8a V17, 11 L.Lekavicius 2/6 1/3 da3 tl4/4 6r 4a V17). R-A: 33-21; 33-20. MVP: 21 Vladimir MICOV, Srb; Tibor PLEISS, Ger
ATENE (8.500): PANATHINAIKOS-Efes 92-81 T.S (and. 83-91, +3; Val.101-75, +26; 23 KC Rivers 4/6 5/10 da3 3r V17, 15 A.GENTILE starter, 5/8 1/1 da3 tl2/4 5r 0pe 1f 4fs V18, 24’31, 14 M.James 2/4 0/2 tl10/11 6r V19; 15 T.Heurtel 4/7 1/5 da3 5r 5pe, 12 D.Brown 3/9 tl6/6 5r, 11 T.Honeycutt 13r). R-A: 48-16;37-12. MVP: 19 Mike JAMES, Usa
MADRID (11.074): REAL MADRID-Maccabi (and., 89-82, 2/0; Val.92-73, +19; 16-21, 21-15; 16-20, 27-19; 14 R.Fernandez 5a V15, 14 G,Ayon 7/9, 13 S.Lull 2/5 3/11 da3 4a 3pe V5, 10 L.Doncic 2/2 1/3 da3 tl3/4 11r 8a V32; 18 V.Rudd 4/5 1/5da3 tl7/7 9r V25, 18 A.Goudelock 3/4 4/8 da3). R-A: 33-22; 43-11. MVP: 32 Luca DONCIC, Slo
CLASSIFICA (17a g): 13/4 CSKA; 12/5 Olympiacos, Real Madrid; 11/6 Baskonia; 10/7 Fenerbahce, Panathinaikos; 9/8 Stella Rossa, Darussafaka; 8/9 Efes; 7/10 Brose, Unics, Barcellona; 6/11 Zalgiris, Maccabi; 5/12 Galatasaray, 4/13 ARMANI
I MIGLIORI
VALUTAZIONE/MVP: 33 Milan MACVAN (Srb/Armani), 32 Luca DONCIC (Slo/Real Madrid). PUNTI: 29 Dairis BERTANS (Ltv/Darussafaka). RIMBALZI: 13 Tyler HONEYCUTT (Usa/Efes). ASSIST 9 Shane LARKIN (Usa/Baskonia)
ITALIANS
16 p. Gigi DATOME (starter), Fenerbahce 0/2 4/5 da3 tl4/4 3r 2a 2re 0pe V22, 26’43. 15 Alessandro GENTILE (st), Panathinaikos 5/8 1/1 da3 tl2/4 5r 0pe 1f 4fs V18, 24’31, 4 p. Niccolo MELLI, Brose ( st.), 2/6 0/4 da3 10r 2a V5, 33’16). 6 p. A.CINCIARINI (st), 0/1 1/3 da3 tl3/4 3r 0a 2re 3pe 4f V2, 23’25, 3 A.ABASS 1/2 da3 1 pe 1r 1f V1, 11’06, 2 D.PASCOLO 1/3 2r 1a V-2, 0 S.FONTECCHIO V-1, 2’13) 0 p. Andrea A.BARGNANI (Baskonia), 1pe V-1, 3’15
QUINTETTO SPORTAL.IT
Luca DONCIC (Real Madrid), Dairis BERTANS (Darussafaka), Keith LANGFORD (Unics), Milan MACVAN, Ognjen KUZMIC (St.Rossa). Coach:Ioannis SFAIROPOULOS (Olympiacos).
A cura di ENRICO CAMPANA