L’Italia cede alla distanza: sorride la Serbia

Gli azzurri dimostrano chiaramente dove stiano le forze e dove le debolezze contro una Serbia che “alza ancora di più il livello” dopo il torneo di Tolosa. Dopo una partita gagliarda e concentrata gli azzurri cedono nel quarto periodo con il risultato di 65-73.

Le notazioni principali dell’inizio sono due: lo strapotere di Boban Marjanovic vicino a canestro e la difesa azzurra fatta di rotazioni, voglia e contenimento dell’uno contro uno.

Cervi è quello che potrebbe stare maggiormente con il centro dei Pistons, ma le armi a disposizioni sono comunque poche, perché la Serbia non brilla in attacco sebbene abbia l’intelligenza di trovarlo sempre con i tempi giusti. Cinque punti praticamente consecutivi regalano il primo vantaggio, ma l’Italia reagisce subito, risponde con un’ottima difesa sul perimetro: l’emblema è Gigi Datome, che culmina con un recupero e il coast to coast vincente.

La staffetta Cervi-Cusin-Biligha non crea troppi problemi alla coppia Marjanovic-Kuzmic, ma quando Belinelli scalda i motori permette di prendere ritmo all’Italia che chiude a quota 24 il primo quarto.

Anche nei secondi dieci minuti la difesa tiene, sebbene non sempre l’attacco produca la circolazione che Messina vorrebbe. L’emblema del crederci è Hackett che prima spara una tripla insensata a un metro dal ferro, ma risponde poi con il gioco da tre punti che tiene lì i suoi. Un apporto arriva anche da Christian Burns che tiene vivi un paio di palloni e confeziona un gioco da tre punti che, con i 13 di Belinelli nei primi venti minuti, chiude il tempo sul 38-36 Serbia.

L’apertura di ripresa è di marca azzurra che prima trova una tripla clamorosa di Belinelli, poi altre due di Hackett e Datome per un quasi insperato +9.

Da lì arrivano subito la tripla di Lucic e poi i liberi di Macvan e Marjanovic che portano di nuovo la Serbia a contatto. Il finale di quarto è maggiormente in mano ai serbi che seguono l’onda a inizio quarto periodo e accolgono le marce alte di Bogdanovic. Il parziale è quasi completamente firmato da lui con due canestri che regalano il +9 alla truppa di Djordjevic.

Datome con la schiacciata prova a mantenere vive le speranze, Marjanovic continua ad imperversare, ma la tripla di Filloy regala il nuovo -6 agli azzurri a quattro dalla fine dopo l’antisportivo di Belinelli.

Biligha è protagonista intenso del finale dell’Italia, che però perde completamente circolazione e lucidità in attacco trovando quasi sempre tiri sporchi e non riuscendo mai a convertire. Quando escono anche due conclusioni da tre ben costruite di Belinelli e Datome viene scritta l’onorevole resa degli azzurri nell’ultimo minuto.

Articolo in collaborazione con basketissimo.com
 

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