Non può che essere un Pianigiani deluso quello che si presenta in sala stampa dopo la dura lezione subita dal Cska: “Oggi sapevamo che sarebbe stata una partita difficile e che dovevamo avere un livello di faccia tosta enorme per rimanere in partita. Quando il Cska viene da due sconfitte, sai che arriva per massacrarti e per fissare uno status in Eurolega. Così hanno fatto”.
L’assenza di Theodore ha influito sulla prestazione offensiva: “Abbiamo perso il playmaker titolare e anche se Cincia ha fatto molto bene sarebbe stato utile averne due. E’ un momento in cui perdiamo facilmente fiducia e quando loro hanno cominciato a caricare anche volendocene dare quaranta in modo assolutamente giusto, non ci siamo stati.” L’unico sussulto è arrivato nel terzo quarto: “Abbiamo provato a rientrare nel terzo periodo, ma abbiamo perso due palle da polli concedendo dei contropiedi nel momento cruciale e lì abbiamo perso fiducia. Abbiamo cominciato ad aspettare la fine nonostante loro ci attaccassero costantemente”.
C’è gap con le squadre di vertice europee, ma anche uno stato di salute precario: “Sappiamo che ci manca qualcosa contro una squadra di top livello Eurolega. Devo dare credito ai miei giocatori per come si sono allenati dopo tre trasferte, visto le difficoltà di Gudaitis che ha perso sei chili negli ultimi giorni, Bertans che si è allenato poco, eccetera. Devo guardare il quadro completo e tenere in considerazione che siamo all’inizio di un processo e abbiamo risposto bene in campionato avendo un buon atteggiamento”. Questa partita rimane un’occasione persa: “La squadra nel suo complesso c’è ancora ed è focalizzata nel processo di crescita, ma mi dispiace che non abbiamo utilizzato questa partita come una possibilità di crescita mollando tutto troppo presto”.
Sembra esserci una criticità riguardo a Goudelock: “Faccio fatica a parlare di singoli. Difendo sempre i miei giocatori e continuerò a farlo, ma poi capitano dei misunderstanding su cose che non ho detto. Il mio compito è di sostenere tutti in ogni modo cercando di farli pensare il meno possibile. Dobbiamo semplicemente restare in una ruota di lavoro ed essere fiduciosi che tutti prima o poi torneranno a essere in forma. Anche per Andrew è tutto nuovo con aspettative diverse e noi dobbiamo cercare di aspettare lui come altri che hanno fatto bene per alcuni tratti e poi hanno perso fiducia”. Il record deficitario influisce molto sulla psicologia: “Pesa molto la classifica e anche oggi quando abbiamo preso il break ci siamo chiusi nelle nostre paure commettendo tanti errori”.
Articolo in collaborazione con Basketissimo.com